Politica

Lombardo indagato, bufera nel Pd. Bianco minaccia: "Mi autosospendo"

L'ex ministro dell'Interno: "Non potrei restare in un partito che digerisse come un tritasassi comportamenti del genere. Non sarebbe il Pd che ho sognato per 20 anni"

Si inasprisce nel Pd siciliano la bufera per l'appoggio al presidente della Regione Raffaele Lombardo, indagato - è venuto fuori proprio in questi giorni dopo i tam-tam degli scorsi mesi - per concorso esterno in associazione mafiosa. Contro la segreteria regionale guidata da Giuseppe Lupo, fautrice dell'appoggio al governatore e che in questi giorni ha tenuto una posizione prudente piuttosto imbarazzata, interviene l'ex ministro dell'Interno Enzo Bianco, che in un'intervista a Repubblica Palermo minaccia l'autosospensione dal partito, nel caso in cui il Pd non ritiri il suo appoggio al presidente della Regione indagato.
Il senatore democratico lancia un appello a Rosy Bindi e Pier Luigi Bersani, invitandoli ad affrontare immediatamente il «caso Sicilia», e si dice pronto a «gesti eclatanti» se non verrà ritirato il sostegno all'esecutivo siciliano: «Mi autosospenderei - dice - non potrei restare in un partito che digerisse come un tritasassi comportamenti del genere. Non sarebbe il Pd che ho sognato per 20 anni. Questa volta non sono più indiscrezioni giornalistiche o dichiarazioni di pentiti da verificare. Ci sono fatti, atti processuali, intercettazioni, appostamenti. Cosa aspettiamo di più?».
L'ex ministro dell'Interno tiene a precisare che la sua posizione non ha nulla di giustizialista. «Io non so se si configura il reato di concorso esterno, di associazione mafiosa o di favoreggiamento, non spetta a me dirlo. Mi limito a osservare che Cuffaro (l'ex governatore condannato in primo grado e in appello per favoreggiamento con l'aggravante di aver favorito la mafia, ndr) fu condannato per fatti meno gravi.Non condivido la linea della prudenza scelta dai vertici regionali del Pd e trovo inspiegabile il silenzio imbarazzato di Lumia. Cosa c'entriamo noi con tutto questo? Perchè non ne stiamo alla larga?».
Quella di Bianco non è una posizione isolata nel Pd di Sicilia, anzi. Contro l'appoggio al governatore si è schierata sin dall'inizio l'eurodeputata Rita Borsellino e l'ala che fa capo a Ignazio Marino. Ma la segreteria regionale tiene duro. Anche se l'imbarazzo per questa alleanza sempre più scomoda è palese: «Stando alle dichiarazioni del Procuratore di Catania - ha commentato il segretario Lupo -non è stata adottata alcuna iniziativa riguardante il presidente Lombardo.

Ovviamente, confermando la nostra fiducia nell'operato della magistratura, se nel corso delle indagini verranno accertati fatti penalmente rilevanti a carico del presidente della Regione il Pd li valuterà nel più assoluto rispetto dei valori della legalità».

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