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Londra, la rivolta si estende pure a Birmingham Palazzi in fiamme, auto devastate e saccheggi

Dopo la rivolta di Tottenham, ieri notte nuove violenze hanno scosso altri quartieri della capitale britannica. Nel tardo pomeriggio gli assalti sono ripresi in altri quartieri. Saccheggiati negozi, danneggiate auto ed edifici. Scontri con la polizia. Guarda le foto / Guarda il video

Londra, la rivolta si estende pure a Birmingham 
Palazzi in fiamme, auto devastate e saccheggi

Londra - La rivolta si allarga a macchia d'olio. Dopo aver contagiato numerosi quartieri di Londra, gli scontri si sono accesi anche a Birmingham. Nuovi scontri sono scoppiati nel pomeriggio di oggi nella strada principale del quartiere londinese di Hackney. Secondo i media locali, il Tube ha annunciato che i bus non stanno andando a Peckham, a sud della citta dove la polizia ha chiuso l’arteria principale, nè a Lewisham, a causa dei disordini. Secondo la Bbc, varie auto sono in fiamme a Lewisham e un autobus a Peckham. In serata gli scontri tra polizia e bande di giovani hanno contagiato pure Birmingham, la seconda città più popolosa del Regno Unito: un gruppo di 200 giovani ha infranto decine di vetrine di negozi nel centro. La zona è stata circondata da un cordone di polizia, che al momento sembra controllare la situazione.

La rivolta si allarga a macchia d'olio La notizia è stata diffusa dopo che Scotland Yard aveva introdotto misure straordinarie per fare fronte alle violenze, autorizzando gli agenti della polizia a fermare e perquisire sospetti senza elementi per provare il loro presunto coinvolgimento nei disordini. Misure che valgono in in quattro diversi quartieri della città: Lambeth, Haringey, Enfield e Waltham Forest. Ad Hackney gli scontri sono scoppiati sulla Mare Street. Gruppetti di ragazzi armati di bastoni hanno cercato di infrangere le vetrine dei negozi. La polizia in assetto anti sommossa è stata subito dislocata per contrastare le proteste che sarebbero iniziate dopo i primi fermi e perquisizioni. " Almeno 215 persone sono state arrestate - ha detto questa sera Theresa May, ministro dell’Interno britannico - 25 sono state ufficialmente incriminate in seguito ai disordini".

Londra atto secondo Dopo i gravi scontri e la rivolta avvenuta domenica scorsa nel quartiere di Tottenham, nuove violenze hanno scosso questa notte altri quartieri della capitale londinese. Infatti, alcuni gruppi di giovani si sono scontrati con la polizia saccheggiando negozi e danneggiando macchine ed edifici: gli arresti effettuati da Scotland Yard sono almeno un centinaio, mentre gli agenti feriti sono nove. In particolare a Brixton (già teatro anni fa di gravi violenze a sfondo razziale) centinaia di persone hanno saccheggiato un grande magazzino, lanciando pietre contro gli agenti; un’altra cinquantina di vandali ha causato danni a Oxford Circus, nel cuore turistico della capitale e altri scontri sono avvenuti a Enfield, Islington e Walthamstow. Secondo Scotland Yard si tratterebbe di violenze almeno in parte organizzate, anche attraverso i social network, di piccoli "gruppi mobili", spesso armati di spranghe e mascherati.

Il ministro degli Interni interrompe le vacanze "I responsabili delle violenze e dei saccheggi dovranno pagarne le conseguenze", ha dichiarato il ministro degli Interni Theresa May, sottolineando come "la violenza non abbia alcuna giustificazione" e chiedendo la collaborazione delle comunità locali per l’individuazione e l’arresto dei colpevoli. Il ministro ha interrotto le vacanze ed è tornato a Londra per cercare di ovviare alla situazione. Le prime violenze erano scoppiate nella notte fra sabato e domenica nel quartiere multietnico di Tottenham, dopo una manifestazione convocata per protestare contro la morte di Mark Duggan, pregiudicato ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia.

I fatti di Tottenham, secondo gli analisti, hanno innescato manifestazioni copia alimentate dal rancore sempre latente delle minoranze più emarginate londinesi, una realtà che ricorda le tensioni nelle banlieue parigine.

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