Controcultura

Lorella-Heather Che noia il duello della nostalgia

Lorella-Heather Che noia il duello della nostalgia

L'idea non era affatto male: riportare in tv le due più celebri e popolari soubrette degli anni '80, a conferma che da lì (come direbbe Manuel Agnelli) non se ne esce vivi. Lorella Cuccarini ed Heather Parisi non sono soltanto tra i migliori esempi di starlett multitasking, ballano, cantano, intrattengono con leggerezza, dimostrando una certa vis comica. Il valore aggiunto, la curiosità supplementare: è provato che si detestino cordialmente. Per accentuare l'attesa di questo clamoroso ritorno i media hanno riesumato vecchie ruggini del passato, per questioni professionali e forse di cuore. I fans delle due bionde, oggi abbondantemente sopra la cinquantina, non vedevano l'ora di ritrovarsele davanti per scoprire come avrebbero gestito i probabili imbarazzi, una rivalità mai sopita e la cordiale antipatia. Per la prima volta insieme.

Rai 1, quindi, ha puntato molto sulle due interminabili puntate di Nemicamatissima - citazione da Gianni Morandi - andate in onda venerdì e sabato. Sfarzoso lo studio, ricche le scenografie con una scultura luminosa di Marco Lodola, abbondante il corpo di ballo. A parte la sigla e il duetto iniziale dal testo assai poco credibile e niente affatto naturale, le due primedonne si sono divise equamente la scena, comparendo quasi sempre separate. Lorella è ancora affascinante, con la stessa acconciatura vaporosa che fa molto signora borghese romana. Heather insiste nella mimica facciale aggressiva e grottesca che negli anni risulta davvero improbabile, a tratti fastidiosa. Entrambe sciorinano il repertorio migliore, estratto dall'archivio della tv di una volta e dal polveroso album dei ricordi.

Ne abbiamo parlato diverse volte in questa rubrica, cercando di capire il motivo di tutte queste trasmissioni nostalgia, in particolare quando si parla della Rai. Certo, il pubblico tradizionale è avanti con l'età, cerca prodotti rassicuranti in cui vivere il miracolo di tornare indietro nel tempo. Ciò non giustifica però la somministrazione di tremendi polpettoni spessi e senza sapore. Anche i telespettatori della rete ammiraglia sono dotati di una coscienza critica, gli autori potrebbero finalmente tenerne conto.

Dal cimitero degli elefanti ecco spuntare gli immancabili cantautori, giusto per dare un tocco di impegno al più banale dei varietà; gli intermezzi comici, che non fanno ridere, arrivano ogni mezz'ora, puntuali come la rata del mutuo. E poi coreografie in cui Lorella e Heather si agitano più che ballare ancora, fingendo di avere il fiatone. Seguono cambi d'abito, sketch e battute di prammatica, mentre la noia attanaglia anche il più volenteroso dei critici, nella speranza di un colpo di coda che non arriverà mai.

Non hanno badato a spese, per allestire a festa il Teatro 5 di Cinecittà. Il risultato dello show è però sconcertante. Meno male che in due serate ci siamo tolti il mal di pancia.

Per la prossima operazione vintage, meglio richiamare la Carrà, lei sì un mito vero.

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