Giro d'Italia

Di Luca in rosa vince la tappa della storia

Nella Cuneo-Pinerolo trionfo dell'abruzzese in maglia rosa 60 anni dopo il successo di Coppi. Pellizzotti incendia il finale, ma il leader è troppo forte per tutti: Menchov scivola a 1'20". Lutto per la morte di un fotografo

Di Luca in rosa vince 
la tappa della storia

Pinerolo - Come Fausto Coppi. Sessant'anni dopo. Danilo Di Luca in maglia rosa trionfa nella Cuneo-Pinerolo. Il Campionissimo aveva stravinto con 11' di vantaggio su Bartali conquistando la maglia rosa una tappa con cinque salite "monstre". L'abruzzese si "limita" a dilatare il suo vantaggio sugli inseguitori. Il killer di Spoltore ha negli occhi e nelle gambe la cattiveria di chi vorrebbe uccidere il Giro prima della cronometro delle Cinque Terre (in programma giovedì) quando prevede di perdere minuti sugli altri big di classifica. Il trampolino di Di Luca è la salita di Pra' Martino, a 10 km dall'arrivo. Non uno strappo impossibile, ma le pendenze ci sono. La Liquigas forza il ritmo per Pellizzotti. Il biondo lascia la compagnia, ma diventa un birillo per l'abruzzese. Lo raggiunge in discesa (insieme a Sastre, Menchov e Arroyo) e sull'ultimo strappetto di Pinerolo la maglia rosa stacca tutti. Guadagnando secondi preziosi in vista della tappa contro il tempo. Sul traguardo alle sue spalle proprio Pellizzotti (a 9"), con Menchov e Sastre. Patiscono l'ultima discesa tecnica Basso e Leipheimer: sulla linea bianca a 28 secondi dal leader. In ripresa Armstrong, che riesce a stare con Basso. Precipita Cunego: a Pinerolo paga 1'33". 

Distacchi più ampi Grazie al colpo messo a segno oggi Di Luca scava un primo solco significativo in classifica generale. L'abruzzese ha ora un margine di 1’20" sul russo Denis Menchov (Rabobank) e un vantaggio di 1’33" sull’australiano Michael Rogers (Columbia). Lo statunitense Levi Leipheimer è quarto a 1’49" dal leader, seguito da Franco Pellizotti (+1’53") e da Carlos Sastre (+1'54"). Ivan Basso (Liquigas) è settimo a 2’03". Di Luca domani non dovrebbe avere problemi a conservare la maglia rosa nell’11esima tappa, 214 pianeggianti da Torino ad Arenzano. La classifica del Giro del Centenario sarà invece stravolta giovedì nella cronometro individuale delle Cinque Terre: 60,6 chilometri da Sestri Levante a Riomaggiore.

Garzelli tenta l'impresa La tappa di oggi era disegnata per ricalcare lo stesso tracciato che il 10 giugno 1949 (allora era la 17esima tappa), con le salite in successione su cinque valichi italo-francesi - Colle della Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere - segnò la storica impresa del Campionissimo che, dopo un assolo da 190 km, chiuse con oltre 11’ sul grande rivale Gino Bartali per conquistare anche la maglia rosa, difesa poi fino alla fine. Stefano Garzelli scappa sulla prima salita del Moncenisio, a 107 km dal traguardo, ma a 15 km dall'arrivo il sogno svanisce. L'azione di Pellizzotti riporta sotto il gruppo dei migliori. Il varesino cerca di resistere, ma l'azione forsennata di Di Luca è troppo anche per lui.

Un giorno di lutto Ma la tappa della storia è stata anche un giorno di lutto al Giro d'Italia. Fabio Saccani è deceduto questa mattina in un incidente stradale mentre era a bordo della propria moto, poco prima che scattasse la 10a tappa. L'uomo aveva seguito per 32 volte la gara, mentre per 11 volte era stato al Tour de France. Ieri aveva voluto trascorrere a casa, in famiglia, il primo giorno di riposo della corsa rosa ed era ripartito stamattina alle 5, da Carpi (Modena), la sua città, per ricongiungersi al resto della carovana. Giunto a Cuneo, intorno alle 9, il motociclista è rimasto coinvolto in un incidente causato da un camion con rimorchio, che gli avrebbe tagliato la strada. La morte di Saccani, oltre ad avere portato il lutto nella corsa del centenario, ha scosso moltissimo gli organizzatori del Giro del centenario. Saccani, 69 anni, era molto conosciuto negli ambienti ciclistici.

Era inoltre famoso per avere raffigurate sul casco le foto dei propri idoli: da Marco Pantani a Mario Cipollini a Lance Armstrong, che aveva conosciuto in uno dei suoi tanti Tour de France.

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