Cultura e Spettacoli

L'ufficiale che indaga sui delitti all'ombra del nazismo

In libreria «Il signore delle cento ossa» in cui un ufficiale della Wehrmacht indaga per scoprire il movente dell'assassinio di un generale giapponese, ucciso dopo una conferenza d'affari italo-tedeco-nipponica, alla vigilia del secondo conflitto mondiale

Il signore delle cento ossa è un giapponese trovato misteriosamente ucciso insieme al suo inserviente. Siamo agli albori della seconda guerra mondiale e Martin Bora, ufficiale del controspionaggio tedesco, che odia il nazismo e i suoi protagonisti e s'ispira al cospiratore di Hitler, Von Stauffenberg, deve far luce su questo delitto. Tra mistificazioni, tradimenti, intrighi e altri delitti dovrà scoprire perché è morto Ishiro Kobe, generale nipponico, freddato da una revolverata ma colpito da innumerevoli scudisciate. La dinamica è chiara, il movente è oscuro. Quanto al suo servitore, ha visto. E probabilmente sapeva.
Quella di Martin Bora è un'avventura degli esordi, l'inquirente non è ancora al culmine della sua carriera e l'opera di Ben Pastor, scrittrice italo americana, rappresenta questa figura alle prese con un periodo storico tra i più controversi dell'intero Novecento. Siamo nell'estate del 1939, i venti di guerra incombono ma sembrano ancora lontani. Lui, Bora, è un nazista sbagliato. Uno di quelli che canta - per quanto possibile - fuori dal coro. Non digerisce il führer e non ne condivide l'arroganza aristocratica che offende il suo senso etico ed estetico. Bora è un potenziale cospiratore, però del suo lavoro è entusiasta e fiducioso. Così quando viene assegnato a sorvegliare una conferenza d'affari trilaterale tedesca, italiana e nipponica, parte con la baldanza di chi ci crede. Ha giurato obbedienza e il codice d'onore gli vieta deroghe, pur non ignorando gli orrori che il nazismo e i nazisti hanno e stanno portando avanti.
Lui, gentiluomo di nobiltà guerriera, dal fascino tenebroso ma amante sfortunato, non si risparmia. E non risparmia sforzi per ricostruire il mosaico disastroso e disastrato che si nasconde dietro quella morte così apparentemente insulsa. Così apparentemente slegata da tutto il contesto precedente. Pagina dopo pagina i colpi di scena si avvicenderanno in un susseguirsi che non lascerà senza stimoli il lettore. «Il signore dalle cento ossa» (Sellerio, pp.

416, 14 euro) è l'ultimo romanzo della scrittrice italo americana ma è da collocarsi tra gli esordi di Martin Bora nella saga che lo ha visto protagonista a più riprese nella scrittura della Pastor.

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