Cultura e Spettacoli

L'ultima bufala di Debendetti: falsa la lettera ad Avvenire

L'ennesimo «pacco» del giornalista che semina falsi tra i giornali italiani

La lettera dello scrittore ispano-messicano Paco Ignacio Taibo II pubblicata oggi in prima pagina dal quotidiano Avvenire è un falso. A crearla è stato il giornalista Tommaso Debenedetti, noto per le sue falsificazioni d'autore di interviste e dichiarazioni che hanno varcato anche i confini nazionali. È lo stesso Debenedetti a rendere nota la propria «truffa» inviando una rettifica allo stesso Avvenire: la lettera è scritta per email dal finto account creato da Debenedetti e firmata col nome del celebre autore di noir Paco Ignacio Taibo II. Nel testo, il finto Taibo, in italiano, descriveva la sua commozione di fronte allo spettacolo dei giovani partecipanti alla Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid e, pur dichiarandosi laico da sempre, non nascondeva il suo entusiasmo per i valori di solidarietà testimoniati dai ragazzi di Madrid e per la «dolce rivoluzione» portata da questo raduno. «Tutto falso. Tanto più - spiega Debenedetti - che Taibo non avrebbe mai potuto firmare la sua lettera da Madrid, trovandosi da diversi giorni in Messico, bastava dare uno sguardo alle notizie on line per saperlo, nè poteva aver visto nella capitale spagnola lo spettacolo da lui descritto. Inoltre, cosa ancora più strana, scriveva la sua lettera in italiano». «Un brutto falso e tante verità». Così si intitola il corsivo che domani il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, pubblicherà sulla falsa lettera dello scrittore ispano-americano Paco Ignacio Taibo, esprimendo «dispiacere» sia per i lettori che «per il 'falsariò che ha giochicchiato così con un evento grande, gioioso e bello come la Gmg». «Il Paco Ignacio Taibo che ci ha scritto e al quale, ieri, abbiamo dato credito e spazio - scrive Tarquinio - non è il vero scrittore ispano-messicano. Ci dispiace per i nostri lettori che sono abituati a vederci dialogare e discutere con persone serie, anche fieramente avversarie, ma serie. E ci dispiace anche, non sembri strano, per il «falsario» che ha giochicchiato così con un evento grande, gioioso e bello come la Gmg». «Abbiamo fatto serene verifiche - prosegue -, tenendo ferma la e-mail del presunto Taibo per 36 ore. Evidentemente insufficienti e, comunque, utilizzate meglio di noi dal falsario che ci aveva scritto. Ma, si sa, le bufale non sono la nostra specialità e, anche se stavolta una ci è entrata in casa, chi le mette in circolazione non ha più ragione di prima». «Lo scrittore si goda pure il suo attimo di gloria per lo spettacolino che ha congegnato - conclude il direttore di Avvenire -.

Noi continuiamo ad ammirare tutt'altra destrezza: la fede e la vita vera dei ragazzi della Gmg e il dialogo e lo sguardo altrettanto veri di chi ne incontra l'entusiasmo e ne capisce le attese e la forza».

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