Economia

Lunedì in picchiata per Piazza Affari Merkel: "Bene la manovra dell'Italia"

Piazza Affari si conferma la peggiore tra le Borse europee: l’indice Ftse Mib cede il 3,96% a 18.260 punti e l’All Share il 3,92% a 19.019 punti. Crollano le banche, con Intesa Sanpaolo che arriva a cedere quasi l'8%. Molto male anche Unicredit. LE QUOTAZIONI

Lunedì in picchiata per Piazza Affari  
Merkel: "Bene la manovra dell'Italia"

Milano - Giornata di passione, come da manuale. Dopo l'ennesimo venerdì nero e la decisione della Consob di stringere sulle vendite allo scoperto, piazza Affari riapre la settimana con una seduta in forte ribasso. Ribasso che è generalizzato nelle principali piazze finanziarie del Vecchio Continente. Dopo una apertura a -1,20%, Piazza Affari peggiora ancora. E con l’indice Ftse Mib che è sceso del 3,96%, la Borsa di Milano ha registrato il maggiore ribasso da inizio anno. Si inasprisce lo spread tra i Btp e il Bund tedesco: segna l'ennesimo record dalla nascita dell'euro toccando quota 274 punti. Dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal leader della Confindustria Emma Marcegaglia arriva un accorato appello alla politica per difendere il Paese dagli attacchi della speculazione e affrontare le prove difficili.

Piazza Affari chiude a -3,96% Si torna indietro ai livelli di marzo 2009, al momento più buio per il mercato italiano che nel primo trimestre di due anni fa aveva toccato il picco più basso della crisi finanziaria scoppiata negli Usa a settembre 2008. Le banche italiane, al centro della speculazione sul mercato, hanno bruciato i guadagni di due anni e tornano a vedere nero. Se già da settimane le popolari quotavano sui minimi storici, complici maxi aumenti di capitale e tensioni interne, ora anche le big del settore sono scese verticalmente. Per Intesa Sanpaolo, che ha chiuso in calo del 7,74% a 1,52 euro, secondo i grafici della Borsa italiana è la chiusura più bassa dal 9 marzo 2009, con il nuovo minimo dell’anno sceso da oggi a 1,50 euro. Unicredit, di gran lunga la più bersagliata nelle ultime sedute, somma al -17% della scorsa settimana un calo del 6,33% a 1,15 euro nella seduta di oggi: è il valore in chiusura più basso dal primo aprile del 2009. Il Banco Popolare, con una flessione del 3,52% a 1,37 euro, è sceso ai livelli della prima settimana di marzo di due anni fa; chiusura al prezzo più basso da almeno cinque anni per Mps (-4,48% a 0,49 euro, stesso valore toccato però il 28 giugno) e per Ubi Banca (-2,79% a 3,48 euro), nuovo minimo storico a 1,42 euro per Bpm (-6,39% a 1,43 euro in chiusura). Mediobanca, con una flessione del 4,28% a 6,15 euro, si è riportata ai livelli di agosto 2010 ma resta ancora, unica eccezione, sopra i minimi di marzo di due anni fa. 

Record per i Cds e i Bot Cresce il valore dei Credit default swaps (Cds) italiani e aumenta il divario tra i titoli di Stato e i Bund tedeschi. Il certificato a 5 anni è salito di 30 punti base al nuovo record di 279 punti base. Nuovi massimi storici anche per i Cds portoghesi a 1.090 punti, irlandesi a 970 punti, greci a 2.300 punti e spagnoli a 338 punti. I Cds sono, in sintesi, contratti derivati che coprono l’acquirente di un’obbligazione dal rischio fallimento dell’emittente. Si allarga anche lo spread tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi, ovvero la forbice di rendimento. Il differenziale si è
allargato fino a 290 punti base nel timore che la crisi del debito possa allargarsi anche al nostro paese. In pratica anche se lo Stato italiano offre quasi un punto percentuale in più sui propri titoli per renderli appetibili (5,58% sugli schermi di Bloomberg), al mercato non basta e preferisce ancora Francoforte a Milano. Si aspetta infatti che i conti pubblici italiani siano ancora deboli e che il Governo per finanziare il debito sarà costretto a emettere ancora più titoli offrendo un rendimento ancora maggiore.

Appello alla coesione nazionale Per difendere il paese dagli attacchi della speculazione bisogna restare uniti. E' questo l'appello che sia Napolitano sia la Marcegaglia lanciano alle celebrazioni dei cent'anni del Viminale. "Oggi più che mai - spiega il capo dello Stato - dovrebbe sprigionarsi nel nostro Paese un impegno di coesione nazionale di cui c’è bisogno per affrontare le difficili prove che sono all’ordine del giorno". Sulla stessa linea anche la Marcegaglia: "In un momento difficile come questo, dove tutti i Paesi europei, e anche l’Italia, sono chiamati a gestire situazioni complesse anche per le turbolenze dei mercati finanziari, credo sia opportuno riunirsi intorno ai simboli del nostro Paese e lavorare tutti assieme nella stessa direzione per difenderlo". Secondo la numero uno della Confidustria, infatti, compito della politica è "costruire un futuro migliore per i nostri figli". E rilancia la manovra economica: "Dobbiamo immediatamente approvarla, forse anche anticiparla. Dobbiamo fare di più per la crescita perché per esempio le liberalizzazioni sono uscite dalla manovra. E' uscita tanta parte che poteva fare crescita".

Manovra tempestiva Un appello che viene anche dal presidente del Senato, Renato Schifani, che si fa "garante" di una "discussione ampia ed approfondita", ma allo stesso tempo "il più tempestiva possibile per dare un segnale chiaro ed inequivocabile della perdurante solidità del sistema economico del Paese". In particolare Schifani ha chiesto al Governo "di presentare le proprie proposte correttive e integrative con la massima celerità. Sarà necessario rispettare senza ritardi il calendario già stabilito che prevede l’inizio in assemblea nel pomeriggio di martedì della settimana prossima, per concludersi al più tardi entro la giornata di giovedì e garantire la trasmissione del testo alla Camera dei deputati entro lo stesso giorno". 

La Merkel chiama il Cav La cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto sapere di aver avuto un colloquio telefonico con il premier Silvio Berlusconi, in cui ha invitato l’Italia ad approvare la manovra di risanamento dei conti pubblici appena approntata dal governo. Questo mentre si trascina la tensione sui rischi di debito nei paesi periferici dell’area euro. "L’Italia deve essa stessa inviare un segnale importante, che è l’adozione di un bilancio che risponda alle esigenze di risparmio e consolidamento. Su questo ieri ho telefonato al premier italiano", ha affermato la Merkel.

Germania: l'Italia prenderà le misure necessarie La Germania ha "piena fiducia" nel fatto che l’Italia prenderà tutte le misure di risanamento necessarie e non vede alcun motivo di espandere il meccanismo di salvataggio europeo.

Parlando con i giornalisti, Steffen Seibert, portavoce del cancelliere Angela Merkel, si è detto d’accordo sulla necessità di approvare "rapidamente" il secondo pacchetto di aiuti per la Grecia, i cui problemi saranno al centro della riunione dell’Eurogruppo in programma questa sera a Bruxelles, nella cui agenda, ha precisato, non figura invece l’Italia. 

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