Cronache

L'uomo dell'anno per Max? Renzi, il rottamatore del Pd e ha anche il biberon...

Il sindaco fiorentino si conquista la copertina della rivista, che lo riempie di elogi e si chiede il perché della sua "indiscutibile popolarità"

L'uomo dell'anno per Max? Renzi, il rottamatore del Pd e ha anche il biberon...

"Che cosa ha Matteo Renzi, sindaco di Firenze, che gli altri non hanno"? Domanda interessante. A porsela è Max, che, nel tentativo di trovare una risposta alla questione si inventa la sua personale copertina per l'uomo dell'anno, sulla falsa riga di iniziative come quella del Time e ci mette il "rottamatore" della politica nostrana. 

Il sindaco della politica giovane e nuova prima di tutto si fa ritrarre biberon alla mano, in un accenno ammiccante alla caricatura che gli dedica Maurizio Crozza. E Max invita i propri lettori a interrogarsi sul perché del successo di Renzi, della sua "indiscussa e indiscutibile popolarità".

Non sarà mica la sua età a garantirgli il favore delle folle? Max non ci crede. Anche perché, a dispetto delle apparenze il sindaco toscano ha già i suoi 37 anni e quindi proprio uno sbarbato non lo è più. E allora? Allora i motivi sono altri, giurano. E vanno cercati altrove, soprattutto nella sua "novità". E via a un'infilata di complimenti altisonanti. Renzi è, nell'ordine, "postideologico", "insidioso" per la concezione tradizionale della politica, "nuovo" dove gli altri sono vecchi, "unico" nel linguaggio, nella sua fiorentinità e nella comunicazione non verbale. Un florilegio di complimenti che sembra anche eccessivo. Ma il primo a non prendersi sul serio è proprio il baby sindaco che si mette in posa con il biberon...

"Che cosa comunica il corpo di Renzi?", si chiedono ancora a Max. Una buona dose di autoironia, ma anche coraggio, nell'accettare la foto irridente scattatagli da Maki Galimberti, e un distaccarsi dalle due facce della medaglia della comunicazione politica.

Da una parte "l'ottimismo facondo", dall'altra "il realismo sobrio", in mezzo il sindaco di Firenze, "uno di noi", infuso di "meditata e non irragionevole fiducia". Ma non sarà un po' troppo?

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