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Di lusso e a km zero: ecco la borsa dei sogni

Alla Rinascente di Milano, e solo su ordinazione, le creazioni di Elena Ghisellini

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La regina delle borse a chilometro zero sotto la cupola del Brunelleschi a Firenze, sbarca alla Rinascente di Milano con tanto di vetrina affacciata su Piazza Duomo e vista sulle guglie dal pop up store al quarto piano. Qui Elena Ghisellini fondatrice e titolare del brand eponimo, ma anche designer per molti anni di marchi come Ferragamo, Givenchy ai tempi di Tisci, Cavalli con Roberto ed Eva e Pucci (prima con Peter Dundas, poi con Massimo Giorgetti) ha portato i suoi meravigliosi artigiani toscani che per due weekend fino al 7 maggio realizzeranno su ordinazione le versioni costumizzate delle borse più belle. C'è per esempio la cosiddetta Felina amata anche da Rania di Giordania e con un bellissimo motivo a bocciolo stilizzato con petali in pelle leggermente imbottiti. Madame Ghisellini spiritosamente sostiene che l'immagine funziona un po' come i disegni del test di Rorschach: qualcuno ci vede perfino dei velati riferimenti alla sensualità femminile. Da qui l'idea della vetrina con il decor della Felina ingigantito nei più vividi colori dell'arcobaleno da cui spuntano due ali d'angelo che sorreggono un altro classico della maison: la borsa Angel. Si celebra così l'eterno dualismo tra angeli e demoni, innocenza e malizia, dovere e piacere ma anche il valore intrinseco di queste lavorazioni artigianali. Infatti l'inconfondibile manico a catena in pelle della Angel è fatto a Certaldo, il piccolo centro della Valdelsa dove è nato Boccaccio e dove nei guardolifici si sagomano a mano qualunque tipo di pellame ottenendo forme d'incredibile bellezza. «Manici e tracolle hanno un'importanza cruciale tanto nella forma quanto nella funzione spiega Elena la borsa di una donna moderna non può essere solo bella: è una vera e propria compagna di vita, la casa lontano da casa, il luogo in cui nascondere gioie e dolori certezze e paure della vita quotidiana». Non a caso per il prossimo inverno Elena Ghisellini lancia uno straordinario oggetto tagliato come un sacchetto in nappa o camoscio con un ingegnoso sistema di chiusura che consiste nel passare in un piccolo occhiello una maniglia chiusa a forma di bracciale. Una volta appesa al polso la Vanity diventa un'appendice del corpo in cui riporre portafogli (anche grande e a più scomparti) telefono, portacipria, rossetto e chiavi di casa.

Strepitosa anche la Usonia, una grande tote bag ispirata dalle omonime case create da Frank Lloyd Wright come pura forma che si integra nel paesaggio americano.

Imperdibile infine Lolita, il pupazzetto con gonna in pelle e lunghe gambe nervose da appendere al manico di queste borse pensate e realizzate da donna a donna.

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