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Ma l'usuraio deve pagare l'Iva? Lo deciderà la Corte europea di giustizia

Uno strozzino condannato dal Fisco a una maxi sanzione, fa ricorso in Cassazione, che «gira» la pratica al tribunale Ue. Una direttiva stabilisce che «le operazioni di finanziamento che facciano concorrenza alle banche godono dell'esenzione fiscale»

Ma gli usurai le imposte le devono pagare o no? Sarà la Corte europea di giustizia a deciderlo, dopo il «nì» della Cassazione che ha deciso: «L'attività di prestito svolta dagli strozzini, sebbene illecita, è in concorrenza con i servizi al credito esercitate dalle banche. E dunque anche l'usuraio, se vuole, può godere di uno sconto sull'Iva».
Paradossi della giustizia all'italiana. Tutto nasce dalla denuncia di un pregiudicato calabrese, G.C., condannato per usura a 4 anni di carcere e a pagare una maximulta al Fisco da 130mila euro di Iva sui 315mila euro frutto del suo «lavoro» da usuraio, così come accertato nel 1995 dalla Procura di Rossano. «Quella multa non la pago - ha detto G.C. al suo avvocato, Francesco Tiani - devi fare ricorso». Detto, fatto. Il difensore ha chiesto alla Cassazione un parere. E la Suprema corte ha «congelato» la sanzione e ha chiesto lumi alla Corte di Giustizia europea, che adesso dovrà stabilire se i guadagni degli strozzini, in base alle direttive comunitarie che concedono l'esenzione fiscale alle «operazioni di finanziamento», devono - o meno - essere tassati.

Insomma, se gli usurai sono esentasse.

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