Salone del Mobile

Luti: "Dal Salone di Shanghai la spinta perfetta per investire in Cina e far crescere l'export"

Successo per la seconda edizione del Salone del Mobile.Milano Shanghai. Subito sold out gli ingressi riservati solo ad operatori buyer selezionati. Si punta a consolidare e allargare i rapporti e le relazioni commerciali. Il made in Italy conquista la nuova classe media emergente

Luti: "Dal Salone di Shanghai la spinta perfetta per investire in Cina e far crescere l'export"

Se il Salone del Mobile.Milano Shanghai seconda edizione aveva come primo obbiettivo quello di far conoscere la qualità unica del “sistema design italiano” per il mobile, l’arredo e il complemento sul mercato cinese, si può dire che l’obbiettivo è stato raggiunto. Quella allestita nel cuore della metropoli più grande e moderna della Cina, uno dei motori della sua economia e grande porta d’accesso globale a questo mercato, il centralissimo Shanghai Exhibition Center, è stata una manifestazione che ha dimostrato appieno il valore delle nostre imprese, la loro capacità di innovare. È stato il “manifesto” di un lifestyle unico, la dimostrazione di ciò che sa creare al di là delle tendenze dell’oggi interpretando anche la contemporaneità. Al Sec i 109 brand hanno portato in questa trasferta a Oriente il meglio della produzione made in Italy, esattamente come avviene per il fashion e il food. E hanno dato ancor più valore al Salone del Mobile.Milano, alla sua leadership mondiale indiscussa che nell’aprile scorso ha portato in Fiera Milano 343.602 presenze provenienti da 165 paesi.

Primo obbiettivo raggiunto, dunque, in un clima di generale di grande soddisfazione e di ottimismo perché la formula espositiva, molto sofisticata, curata e completa con le aziende selezionate in base ai parametri richiesti per affrontare la sfida su un mercato in forte crescita, dove l’Italia ha appena fatto un balzo in avanti passando dall’ottavo al settimo posto come esportatore di mobili e arredi - ma è ancora più avanti se si guarda alla qualità. Obbiettivo confermato dalle elevate presenze di operatori professionali, buyer, architetti e progettisti selezionati provenienti dalle Regioni di prima fascia della Cina: Shanghai, Bejing e Guandong. A cui si sono aggiunti quelli di regioni in forte cresciuta come Sichuan, Fujian, Shandong, Henan e Hubei. E se nella prima edizione il successo di visitatori era stata così alto da dove chiudere gli ingressi, in questa è stata privilegiata la qualità di chi ha visitato gli stand con una selezione in base ai profili e con prenotazioni on line fino a un massimo di 20mila ingressi che sono andati subito sold-out.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito di questo secondo appuntamento che ci ha riconfermato la validità di una scelta in cui abbiamo creduto e su cui abbiamo investito moltissimo - spiega Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile -. Abbiamo fatto una selezione molto attenta del profilo del visitatore vendendo i 20.000 biglietti che abbiamo voluto mettere a disposizione a operatori di altissimo profilo che ci aiuteranno a penetrare in maniera ottimale il mercato cinese. La scelta è stata precisa: puntare essenzialmente sulla qualità di chi desiderava essere con noi e non sul valore numerico consentendoci di instaurare solide basi di relazioni da mandare avanti nel tempo”.

“Il successo di questa edizione - aggiunge Luti - testimonia in modo concreto quanto l’eccellenza e la creatività delle nostre aziende facciano registrare sempre maggiori consensi da parte del consumatore cinese che cerca sempre più qualità e autenticità. E dimostra in fatto importante: quanto i protagonisti del made in Italy siano pronti per scendere sul mercato cinese e vincerne la sfida. Le potenzialità di sviluppo sono promettenti, per questa ragione dobbiamo guadagnarci sempre più la fiducia dei consumatori, identificare i settori e i canali appropriati, posizionarci sul mercato con una precisa e forte identità. Siamo partiti dal Salone del Mobile.Milano che è visitato da un grande numero di operatori cinesi e adesso creiamo questo ponte fra i due Paesi per portare Milano in Cina e un sempre maggior numero di operatori cinesi a Milano”.

È un primo passo, premessa necessaria del secondo passo che è partito appena calato il sipario sul palcoscenico fieristico. “Adesso è importante continuare a lavorare qui, in Cina, investire nel medio e lungo periodo per rafforzare e instaurare le relazioni, conoscerci, incontrare distributori, negozi di cui è previsto un grande sviluppo oltre a quello dei mall - conclude Claudio Luti -. Abbiamo fatto vedere la differenza fra arredi di qualità e quello di quantità, l’abbiamo fatto capire. Ora dobbiamo selezionare i partner giusti sul mercato per crescere in nuove aree. Per questo primo step il Salone del Mobile.Shanghai è perfetto: è l’inizio di un rapporto fatto di concretezza e sostanza. Ora affrontiamo il secondo step: aggiungere alla qualità anche la quantità dei volumi di export”.

Punto di incontro perfetto tra i desideri di un numero sempre maggiore di consumatori cinesi - in particolare della nuova classe media emergente - che sognano l’Italia, ne amano il gusto, la creatività, la qualità della vita e dei prodotti, e lo stile, l’innovazione e l’abilità artigiana delle aziende dell’arredo e del design per cui la Cina è un mercato chiave per l’espansione.

“Il grande successo della seconda edizione del Salone del Mobile.Milano Shanghai conferma il ruolo leader dell’Italia nelle vendite di arredi in Cina. Il nostro Paese è il primo fornitore con una quota del 18% sul totale delle importazioni cinesi dell’arredamento. È un risultato straordinario rafforzato dalla sinergia sempre più forte tra Federlegno Arredo Eventi, Agenzia Ice ed espositori che ci spinge a investire con sempre maggiore convinzione in questo straordinario Paese”, sottolinea Emanuele Orsini, presidente di Federlegno Arredo Eventi.

Prodotto d’eccellenza ma anche cultura del progetto e lifestyle aperti ai nuovi contributi che è stata declinata in diversi momenti chiave seguitissimi. A partire dalla seconda edizione del SaloneSatellite Shanghai che ha coinvolto 50 giovani designer cinesi, una fucina di opportunità, ricerca, idee e sperimentazioni. I talenti premiati verranno invitati alla prossima edizione del SaloneSatellite che si terrà nell’ambito del Salone del Mobile.Milano dal 17 al 22 aprile 2018.

Appassionanti e affollate anche le tre Master Classes, con gli approfondimenti e i confronti sui temi del progetto affrontati nei dialoghi con i grandi nomi dell’architettura e del design italiano Mario Bellini, Piero Lissoni, Giancarlo Tintori e quelli cinesi Di Zhang, Kuang Ming (Ray) Chou e Jamy Yang. Non meno coinvolgenti e affollati i dibattiti organizzati dai media partner del Salone del Mobile.Milano Shanghai e la mostra Italian Interiors from 1925 to the Present Day a riprova del fatto che la Cina è sempre più sensibile e attenta dalla cultura del Bel Paese.

Un ruolo fondamentale di “sistema” per la realizzazione del progetto è stato svolto dal Governo dal Ministero dello Sviluppo Economico rappresentato a Shanghai dal sottosegretario Ivan Scalfarotto, dell’Agenzia Ice, dell’ambasciata d’Italia a Pechino con l’ambasciatore Ettore Sequi e delle più importanti Istituzioni italiane presenti in Cina.
Il prossimo appuntamento con il Salone del Mobile.

Milano Shanghai è in calendario a novembre 2018.

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