Cultura e Spettacoli

Corvaglia: "Le maialate sui social non mi spaventano"

Maddalena Corvaglia a cuore aperto, durante un'intervista radiofonica, parla di tutto: amore, uomini e anche le cose strane che gli chiedono sul web

Corvaglia: "Le maialate sui social non mi spaventano"

Ospite ai “Lunatici di Radio 2” Maddalena Corvaglia ha raccontato tante storie della sua vita, alcune davvero incredibili. A partire dal suo percorso da Velina a “Striscia la Notizia”: “Ho fatto l’esame di maturità, ho tolto i libri dallo zaino e sono andata a fare il provino perché cercavano la velina bionda. Mia madre mi diceva che non mi avrebbero mai preso. E invece la mia vita è cambiata nel giro di pochi mesi”.

In quell’occasione nasce la sua amicizia con Elisabetta Canalis con cui anche ora è molto legata e con cui ha anche aperto una palestra insieme: “Con Elisabetta Canalis, è nata una grande amicizia, siamo diverse ma complici ma ci proteggiamo a vicenda. Lei è molto diretta un camionista come me e andiamo molto d’accordo, scherzando le dico a volte che è come un boomerang: più la lancio lontano e più mi torna indietro”.

Poi si tocca l’argomento uomini: “Sono molto vivi e lascia vivere, ma se mi arrabbio metto paura - e parlando di Iachetti ha aggiunto - Lo ricordo come un capitolo bellissimo, siamo rimasti amici. Siamo stati insieme per sei anni, gli voglio bene e anche lui me ne vuole tanto. Ho un ricordo positivo. Appena ci siamo lasciati c’è stato un periodo no, ma con gli anni abbiamo ritrovato un rapporto bellissimo. Il nostro Enzino nazionale non ce lo deve toccare nessuno”.

Molto interessante anche la parte social dove Maddalena è molto seguita:”Le perle vere sono su Facebook. Ci sono uomini che mi scrivono cose strane. Non mi hanno mai messo paura comunque. Queste persone che scrivono poi le incontri e sono dei codardi. Le maialate non mi spaventano, mi fanno ridere.

Mi scrivono cose sui piedi, molti vorrebbero essere frustati, addirittura una volta ho messo un video insieme ad Elisabetta Canalis, mi hanno scritto che volevano essere picchiati, frustrati, presi a calci”.

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