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Mafia, 7 anni per Cuffaro: "Lascio ogni incarico"

La Corte d'Appello di Palermo inasprisce la pena per l'ex governatore siciliano, oggi senatore Udc. Contestata l'aggravante di aver favorito Cosa nostra e aver rivelato segreti istruttori. La replica: "Rispetto la sentenza con grande serenità, ora mi dedicherò alla famiglia"

Mafia, 7 anni per Cuffaro: "Lascio ogni incarico"

Palermo - Condanna più dura, con l'aggravante del favoreggiamento alla mafia. L’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro, ora senatore dell’Udc, è stato condannato, in appello, a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato dall’avere agevolato Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio. In primo grado i giudici avevano escluso la sussistenza dell’aggravante mafiosa e avevano condannato il politico a cinque anni di reclusione. Il processo è stato celebrato davanti la terza sezione della Corte d’Appello di Palermo presieduta da Giancarlo Trizzino. La sentenza è arrivata dopo quasi 25 ore di camera di consiglio.

La replica "L’avevo già detto e lo ripeto: rispetterò la sentenza con grande serenità". Lo ha detto il senatore dell’Udc Salvatore Cuffaro condannato in appello a sette anni per favoreggiamento aggravato per avere agevolato la mafia. "So di non essere mafioso, so di non avere mai favorito la mafia. Ma questo non vuol dire che non si debbano rispettare le sentenze. Le sentenze sono espresse dalle istituzioni e vanno comunque accettate. Ne sento la pesantezza come cittadino. In conseguenza di ciò lascio ogni incarico di partito. Mi dedicherò con la serenità che la Madonna mi aiuterà ad avere alla mia famiglia e a difendermi nel processo, fiducioso in un esito di giustizia".

Le altre condanne La terza sezione della Corte d’Appello di Palermo oltre alla condanna di Cuffaro, ha riformato le pene inflitte all’ex manager della sanità privata Michele Aiello, condannato a 15 anni e 6 mesi contro i 14 del primo grado per associazione mafiosa e ha modificato in concorso esterno all’ associazione mafiosa l’accusa di favoreggiamento contestata all’ex maresciallo del Ros Giorgio Riolo, condannandolo a 8 anni di carcere. In primo grado Riolo aveva avuto 7 anni. La Corte ha dichiarato prescritto il reato contestato ad Adriana La Barbera per morte dell’imputata.

Per il resto la sentenza di primo grado è stata interamente confermata.

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