Le malattie del sangue nemico da combattere

I fondi sono destinati ogni anno alla ricerca, all'assistenza sanitaria e ai centri di terapia

Michela Traina

Ail, Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma Onlus, è impegnata da più di 45 anni nella lotta contro le malattie del sangue. Ail promuove e sostiene la ricerca scientifica e si impegna per migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari; organizza il servizio di assistenza domiciliare e realizza «Case di Accoglienza». Ovviamente, tutto questo ha un costo molto elevato, perché l'impegno è crescente e i fondi mai sufficienti. Per questo, il 5 x 1.000 diventa uno strumento fondamentale per poter mantenere elevato lo standard del servizio offerto. Secondo l'ultimo contributo impiegato e rendicontato da Ail a ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (dichiarazione redditi 2012), il 90% dei fondi raccolti (3.815.723 euro) sono stati destinati a sostenere i progetti delle Sezioni provinciali, che accolgono il malato e la sua famiglia accompagnandoli nel percorso della patologia.

Si occupano di organizzare i servizi di assistenza domiciliare, di rendere funzionali le case alloggio (che ospitano gratuitamente i pazienti non residenti in provincia) e di acquistare farmaci difficilmente reperibili e di andare incontro alle esigenze dei Centri di ematologia di riferimento. Il restante 10% (440.324 euro) è stato destinato al Gimema (Gruppo italiano malattie ematologiche dell'adulto) per finanziarne la ricerca scientifica. Questo gruppo di ricerca scientifica è composto da 150 centri ematologici e opera con l'obiettivo di identificare, validare e divulgare i migliori standard diagnostici e terapeutici. I soldi non bastano mai, però.

Si pensi che ogni anno Ail destina 5,2 milioni alla ricerca scientifica, 5,8 milionii euro sono impiegati per sostenere i Centri di terapia e 5,8 milion vanno ai servizi di assistenza sanitaria. Ail offre attualmente 50 servizi di cure domiciliari. In un anno sono stati seguiti 2.655 pazienti e svolte a domicilio oltre 57.290 visite. Come conferma Franco Mandelli, professore emerito di Ematologia e presidente Nazionale Ail, «il 10% dell'importo lo destiniamo alla Fondazione Gimema. Il restante lo ridistribuiamo alle 81 sezioni Ail che lo impiegano per sostenere le cure domiciliari in ematologia, la ricerca scientifica, l'assistenza e il supporto ai reparti di ematologia e attività socio-assistenziale di supporto alle famiglie e ai pazienti ematologici». (c.f.

Ail: 80102390582).

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