Roma

Malcotti: «Grandi opere a vantaggio del territorio»

Una Regione normale. Accompagnato da questo slogan, che fino all’esclusione della lista Pdl aveva caratterizzato la sua campagna elettorale, Luca Malcotti è sbarcato da pochi giorni in via Cristoforo Colombo 212. Le deleghe alle Infrastrutture e Lavori pubblici, affidategli da Renata Polverini, con cui ha condiviso il percorso nell’Ugl, sono di quelle pesanti. Ma il neoassessore è pronto a rimboccarsi le maniche.
Malcotti, riuscirà ad abbinare alla velocità promessa nel primo giorno da assessore, la qualità dell’azione di governo?
«Qualità e velocità sono sinonimi. Fare le cose in fretta non vuol dire farle male ma realizzarle in tempo e fare in modo che rispondano a reali esigenze».
Ha già una lista di interventi per le grandi opere sul territorio?
«Riprenderemo sicuramente, portandolo a compimento,il corridoio tirrenico. Ci sarà da capire come sviluppare un adeguato sistema infrastrutturale attorno all’aeroporto di Viterbo. Interverremo per far sbloccare i fondi al Cipe per gli snodi viari Roma-Latina e Cisterna-Valmontone. E poi rispetteremo tutti gli impegni presi in campagna elettorale».
Non teme che con Armeni e Lollobrigida, assessori all’Urbanistica e alla Mobilità e Trasporti, possiate pestarvi i piedi?
«No. Credo anzi che la Giunta debba funzionare sempre di più come organo collegiale. È ovvio che se io, Lollobrigida e Armeni, che abbiamo competenze complementari, non riusciremo a parlare tra di noi, e lo stesso non fanno le relative direzioni, faremo solo un danno al territorio».
La Polverini vi ha messo tutti ai lavori forzati, chiedendovi una dura preparazione. Sta seguendo i dettami del governatore?
«Sì: lavoro, studio, sfrutto le competenze che ho e mi faccio aiutare nelle cose che devo imparare».
Quanto ha pesato sulla sua nomina la provenienza dall’Ugl?
«La mia nomina è soprattutto il risultato del lavoro svolto sul territorio in questi anni, dal punto di vista politico e amministrativo. Poi, certo, la mia esperienza sindacale mi ha permesso di conoscere il presidente da vicino ma la mia non è una nomina personale».
Condivide l’etichetta di «finiano» che le viene da più parti attribuita?
«Non sono entrato nella squadra di governo in quota Fini ma sulla base della logica di rappresentanza territoriale. La mia opinione personale rispetto alla vicenda in corso nel Pdl è che si debba velocemente, con lo sforzo di tutta la classe dirigente, lavorare alla ricucitura di questo strappo. La priorità è dare risposta agli elettori che ci hanno votato alle regionali».
È recuperabile lo strappo con l’Udc?
«Stiamo lavorando per questo. Spero che gli amici centristi entrino quanto prima a far parte della squadra di governo. Se non dovesse essere così, sono convinto che questa giunta abbia le spalle abbastanza forti per andare avanti lo stesso.

Ma con l’Udc saremmo ancora più forti».

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