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Maltrattamenti, restano in cella le maestre

Il gip di Pistoia ha convalidato l’arresto per Anna Laura Scuderi, 41 anni, e Elena Pesce, 28 anni, le due maestre dell'asilo "Cip e Ciop", accusate di maltrattamento sui bambini. L'avvocato della Pesce: ha chiesto perdono. Ostili le altre denute di Sollicciano, così chiedono di cambiare carcere

Maltrattamenti, restano in cella le maestre

Firenze - Il gip di Pistoia ha convalidato l’arresto per Anna Laura Scuderi, 41 anni, e Elena Pesce, 28 anni, le due maestre dell’asilo "Cip e Ciop" di Pistoia, accusate di maltrattamento sui bambini, e arrestate mercoledì mattina dalla Squadra Mobile. Il giudice, che ieri le ha interrogate nel penitenziario fiorentino di Sollicciano, ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambe. Il gip ha accolto così la richiesta del pm Ornella Galeotti, mentre l’avvocato Stefano Panconesi, legale di Anna Laura Scuderi, aveva chiesto gli arresti domiciliari per la sua assistita, e l’avvocato Giovanni Dini aveva chiesto la scarcerazione per Elena Pesce. Le due maestre si trovano insieme in una cella per due nell’area isolamento del penitenziario fiorentino. Questo, viene spiegato, per evitare eventuali ritorsioni da parte di altre detenute. Certi reati come le violenze sui minori, infatti, sono mal sopportati dai detenuti comuni e potrebbero portare a episodi di violenza e intolleranza.

È scoppiata a piangere e ha chiesto perdono tra le lacrime Elena Pesce, arrestata per maltrattamenti su minori all’ asilo nido Cip Ciop di Pistoia assieme alla titolare Anna Laura Scuderi. Lo ha detto il suo avvocato, Giacomo Dini. Ieri, dopo aver preso visione del video-choc, la donna era rimasta "visibilmente angosciata" e ha chiesto perdono alle sue piccole vittime e ai loro genitori, ha riferito l’avvocato. Anche Anna Laura Scuderi è "angosciata e molto dispiaciuta ma non si è ancora resa conto completamente della situazione - ha detto il suo avvocato, Stefano Panconesi -. Ha visto il video assieme al gip. Valuteremo se sarà opportuno e in che modo fare un qualsiasi gesto nei confronti delle piccole vittime e dei loro genitori".

Insulti, sputi e lancio di oggetti: è questa l'accoglienza riservata dalle detenute della sezione femminile del carcere di Sollicciano alle due donne. Stamani le due donne, che stanno condividendo la prima cella della sezione giudiziaria del carcere, hanno ricevuto la visita del direttore del carcere Oreste Cacurri accompagnato dal garante dei detenuti del comune di Firenze Franco Corleone. Secondo quanto appreso, la situazione è talmente tesa da consigliare uno spostamento delle due donne, spostamento che ha sollecitato la stessa Scuderi: "Comprendiamo le reazioni delle detenute - ha detto - ma sarebbe meglio se si trovasse una soluzione diversa". Le due donne hanno inoltre chiesto chiarimenti per ottenere la concessione dei colloqui con i familiari. 

"La convalida degli arresti e le misure cautelari in carcere disposte dal giudice confermano la qualità e la completezza di un lavoro investigativo certamente non facile per la delicatezza dei fatti oggetto di indagine che abbiamo affrontato con il massimo impegno e professionalità sin dal primo momento", ha detto il dirigente della squadra mobile della questura di Pistoia Antonio Fusco. Il questore di Pistoia Maurizio Manzo ha poi rivelato che in queste ore stanno arrivando in questura telefonate da tutta Italia di semplici cittadini "che si complimentano con la polizia per il lavoro svolto".

"Tutti coloro che si sono resi colpevoli dei maltrattamenti contro i bambini la devono pagare, in termini materiali e penali". Apprezzata dagli altri genitori presenti, una delle dichiarazioni di una delle mamme dei piccoli ospiti del "Cip e Ciop", durante la conferenza stampa che si è svolta in mattinata al Palazzo comunale di Pistoia. Presente il sindaco Renzo Berti che entrando nel merito delle polemiche di questi giorni, ha detto che il Comune non poteva svolgere attività di controllo tale da prevenire i maltrattamenti. Pur privata, la struttura ha infatti ricevuto l’accredito dell’amministrazione comunale. Ad una domanda dei giornalisti, una mamma ha negato di aver ricevuto dei compensi per la diffusione del video che ritrae i maltrattamenti contro la figlia: "L’ho consegnato ai giornalisti solo per sollecitare la giustizia, mostrando a tutti le torture a cui la mia piccola è stata sottoposta". Secondo i racconti dei genitori, alcuni bambini piangevano, la mattina prima di andare all’asilo: "Certo, la Scuderi mi sembrava una persona severa, ma non avrei mai immaginato niente del genere. Pensavo che al momento giusto fosse in grado di fare una carezza.

Aveva perfino proposto di aiutare mia figlia nello svezzamento2, ha continuato la mamma. 

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