In manette il rapinatore robusto tradito dal caffè

Se il rapinatore è particolarmente in carne, rimane più impresso. E catturarlo diventa più facile. Se poi lo stesso è anche un «drogato» di caffeina e, dopo il colpo, corre nel supermercato più vicino e spende quasi tutto il bottino in cialde per la macchinetta del caffè, beh, allora è un caso umano.

Eppure è andata proprio così l'altro ieri a un milanese apprendista balordo. Incensurato, alle spalle solo un furto che risale al 1995, l'uomo, 44 anni, dalla figura piuttosto robusta, lunedì intorno alle 15 ha messo a segno una rapina da 200 euro alla farmacia Lloyds di via Ettore Ponti, al Ticinese. Senza armi, ma solo minacciando la commessa.

Non appena è sparito dileguandosi a piedi la dipendente della farmacia ha chiamato la polizia che è giunta immediatamente sul posto con una pattuglia. La donna ha descritto il malvivente dettagliatamente, come «un grassoccio signore», un po' impacciato nel ruolo da rapinatore, che faticava a correre e proprio per questo non poteva essere andato molto lontano. Tutti particolari confermati anche le telecamere di sorveglianza.

Gli agenti di una «Volante», infatti, lo hanno bloccato in un bar poco distante che, però, non era stata la sua prima tappa dopo la fuga dalla farmacia. Prima, infatti, con i 200 euro rapinati, era corso, forse sbuffando per la fatica, immediatamente in un vicino supermercato a scialacquare quasi tutto il denaro per rifornirsi di cialde per il caffè espresso che, probabilmente, trova irresistibile. Addosso, infatti, la polizia gli ha trovato appena 15 euro.

A questo punto il malvivente robusto e smodato amante del caffè è finito in manette. Chissà se a San Vittore troverà una macchinetta espresso...

PaFu

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