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Manovra, adesso la Fiom detta la linea al Colle: "Non firmi l'articolo 8"

Il sindacato tira per la giacca il capo dello Stato: "E' in contrasto con i principi costituzionali". Ma il Quirinale: "Non conoscono i poteri del Presidente". E anche l'Unità critica la mossa

Manovra, adesso la Fiom 
detta la linea al Colle: 
"Non firmi l'articolo 8"

Roma - La polemica sull'articolo 8 della manovra continua. E adesso bussa dritta dritta alle porte del Quirinale. "Sollecitiamo il garante della nostra Carta Costituzionale a non firmare una legge in contrasto con i principi costituzionali, specialmente nella parte dell'articolo 8 che è un attentato ai diritti dei lavoratorie delle lavoratrici", firmato Maurizio Landini, segretario generale Fiom. Dunque il postino che è arrivato al Quirinale era in tuta blu e con l'intenzione di dettare la linea al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Peccato però che la richiesta di Landini è stata rispedita al mittente con tanto di stupore da parte del Colle.

"Soprprende che da parte di una figura di rilievo del movimento sindacale si rivolgano al presidente della repubblica richieste che denotano un'evidente scarsa consapevolezza dei poteri e delle responsabilità del capo dello Stato", questa la secca risposta del Quirinale. Landini a quanto pare farebbe bene a ripassare qualche manuale di diritto pubblico prima di prendere in mano carta e penna. Poi bisogna aggiungere che ieri tutta l'opposizione ha votato no ai conflitti di costituzionalità della manovra. E, inoltre, proprio ieri è arrivato il plauso dell'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, alla manovra e soprattutto all'articolo 8 che secondo l'ad del Lingotto aiuterà non solo l'azienda torinese, ma tutta l'industria italiana. Landini questa volta ha sbagliato proprio bersaglio, facendosi dare anche dell'incomopetente dal Colle. A sinistra la confusione sulle posizioni da adottare sulla manovra regna sovrana. La stessa Unità bacchetta la Fiom:"Nelle ore in cui la finanziaria va verso l'approvazione e l'Italia ha gli occhi dei mercati e dell'Europa puntati addosso è arrivata al Quirinale  la lettera di Landini". E dalle parole del quotidiano di Caludio Sardo la"missiva" della Fiom sembra essere definita come inopportuna, soprattutto per la tempistica.

In questo momento la cosa che conta è fare presto. Lasciando da parte lettere e richieste soprattutto quando queste le si fanno alla persona sbagliata.

Dopo il voto di oggi, e quando la manovra sarà legge a Landini non resta che ripassare il diritto costituzionale per non sbagliare, magari ce ne fosse bisogno un'altra volta, il destinatrio da scrivere sulle sue lettere.

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