Cronaca locale

Manovra, la Moratti: "Pronti a fare sacrifici ma senza tagliare i servizi"

Il sindaco esclude ricadute della manovra sui cittadini. Formigoni chiede modifiche. Ok di La Russa e Maroni. La presidente di Confindustria Marcegaglia: "Qui vedo una politica responsabile"

Manovra, la Moratti: "Pronti a fare sacrifici ma senza tagliare i servizi"

Non ci saranno tagli ai servizi. La manovra finanziaria ha imposto una stretta ai conti dello Stato e degli enti locali, ma per il sindaco di Milano Letizia Moratti è possibile contenere i sacrifici senza farli ricadere sui cittadini.
Per il sindaco, che ieri è intervenuta all’assemblea annuale di Assolombarda, dedicata in buona parte al contenuto della manovra, questa «incide in maniera pesante su tutti», e «ognuno deve fare la propria parte». «Noi - ha assicurato - faremo la nostra non incidendo nei servizi ai cittadini». Dunque Palazzo Marino va avanti con la linea intrapresa nelle ultime settimane: tradurre i tagli in un contenimento dei costi. La riduzione delle spese negli ultimi due anni è stata di 190 milioni. Quest’anno ammonterà a 140 milioni. Inoltre, lo ha ricordato il sindaco, il Comune ha già seguito una «cura dimagrante», con il numero dei suoi dipendenti, che è sceso da 18mila a poco più di 15mila.
Che gli enti locali milanesi siano virtuosi lo hanno riconosciuto anche i vertici del sistema confindustriale. Il presidente di Assolombarda Alberto Meomartini, ricordando l’opera di semplificazione della Regione, gli interventi formativi della Provincia, e le iniziative del Comune nel sostegno alle imprese ha invitato a «riflettere prima di interrompere strade che vanno nella direzione giusta». Una «promozione» confermata anche dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che riferendosi agli amministratori intervenuti al summit delle imprese milanesi ha parlato di «un bello spaccato di gente che fa politica con grande responsabilità». «Milano è una città innovativa e in movimento» sia dal punto di vista delle imprese che delle istituzioni - ha detto la Marcegaglia parlando dal podio - in un clima generale nel Paese di conflitti colgo qui un clima di lavoro comune, la volontà in un momento complesso come questo di mettere insieme le forze».
Il presidente Roberto Formigoni, fra l’altro, ha incassato l’appoggio di due ministri, Roberto Maroni e Ignazio La Russa, nella sua battaglia per la rimodulazione dei tagli: «C’è tempo e modo e la disponibilità del governo - ha detto Maroni - per trovare all’interno di questo saldo dei meccanismi che possano valorizzare chi si è comportato e penalizzare di più chi si è comportato male». «Il saldo della manovra è blindato, ma non escludo modifiche», l’apertura di La Russa, titolare della Difesa e coordinatore del Pdl. «Una sottolineatura fondamentale», ha commentato Formigoni: «È il mio tema da diversi anni - ha aggiunto - ci sono Regioni e Province che hanno già dimostrato di saper mettere in ordine i loro conti e di saper tagliare la spesa. È chiaro che i sacrifici vanno chiesti a chi non ha saputo farlo».
D’accordo in parte la stessa Marcegaglia, che ha invitato a «distinguere tra tagli selettivi e lineari», che «penalizzano chi ha operato bene».

«Però una parte della spesa va ridotta» - ha aggiunto ricordando che «la spesa centrale è aumentata del 38,5 per cento, mentre quella delle regioni è salita dell’80 per cento».

Commenti