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Manovra, Ue: "Dubbi sul fisco" Ma Berlino: "Abbiamo fiducia"

L'Unione europea è scettica sulla manovra economica: "C'è un eccessivo affidamento alle misure sulla lotta contro l’evasione fiscale". Ma il governo tedesco ha "piena fiducia" nel provvedimento. Mentre Confindustria attacca, Tremonti ribadisce: "E' solo un intervento una tantum". E sulla Svizzera: "No agli scudi fiscali, rispettiamo le normative europee". Monti: "Attenzione a non mettere in imbarazzo la Bce"

Manovra, Ue: "Dubbi sul fisco" 
Ma Berlino: "Abbiamo fiducia"

Berlino - La manovra economica varata in questi giorni ha avuto l'approvazione dal governo tedesco. Steffen Seibert, il portavoce della cancelliera Angela Merkel, ha infatti detto che la Cancelliera ha "piena fiducia" che il governo italiano, anche con i recenti cambiamenti alla manovra, "approverà le misure necessarie a rispettare il risparmio previsto per arrivare agli effetti attesi sul bilancio pubblico".

La preoccupazione di Bruxelles La manovra preoccupa la Unione europea: "C'è un eccessivo affidamento alle misure sulla lotta contro l’evasione fiscale". Ad affermarlo il portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn riguardo alla manovra italiana al momento in discussione. Secondo Bruxelles è infatti "molto difficile valutare e prevedere l’impatto" delle misure relative alla lotta all’evasione fiscale sui conti pubblici, ha spiegato Amadeu Altafaj. Il portavoce ha quindi ribadito che la Commissione europea "sta monitorando da vicino il dibattito sulla manovra in corso al Parlamento" ed ha aggiunto che la Commissione non sarà in ogni caso in grado di dare una valutazione definitiva "fino a che non sarà pronto il testo finale della manovra".

Monti: si rischia l'imbarazzo della Bce Cauto anche Mario Monti, ex commissario Ue: "Ho espresso parere sostanzialmente positivo sulla versione di metà agosto della manovra, cioè sull’ultima. La grande confusione, la mancanza di chiari messaggi di questi ultimi giorni, temo possa far risorgere in molti in Europa un senso di diffidenza nei confronti della capacità dell’Italia di andare su una strada definita, capace di portarla verso una maggiore crescita e verso l’equilibrio finanziario. La cosa peggiore sarebbe rinfocolare questa diffidenza dell’Europa e mettere in imbarazzo la Banca centrale europea, che ha fatto nei confronti di Italia e Spagna il massimo di quello che poteva fare nelle circostanze".

L'attacco di Confindustria Gli industriali intanto bocciano le misure del governo per combattere l’evasione fiscale. Confindustria, infatti, le giudica inefficaci e approssimative ed è convinta che dovranno essere necessariamente riviste. "Siamo sconcertati per le misure di contrasto all'evasione fiscale previste nell'emendamento presentato dal Governo. Confindustria ha da tempo condiviso l'obiettivo di una seria ed efficace lotta all'evasione fiscale e contributiva. Le misure presentate ieri risentono però della fretta e dell'approssimazione con cui è stato predisposto l'emendamento, non sono coerenti anche sul piano tecnico e dovranno necessariamente essere riviste".

Tremonti: nessun condono Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha però confermato l’intenzione di non procedere a nessuna misura di condono, poiché si tratterebbe di un intervento "una tantum" che genera introiti di cassa ma che non modifica l’assetto della finanza pubblica". E' quanto si legge nel resoconto dell’intervento tenuto ieri in commissione bilancio al Senato sulla manovra bis.

I rapporti con la Svizzera Il ministro ha inoltre escluso, a proposito dei rapporti tra Italia e Svizzera per risolvere le controversie fiscali pendenti, il ricorso a nuovi scudi fiscali. "Sussiste l’esigenza - ha detto Tremonti - di evitare interventi singoli di rimpatrio di capitali che forniscano un gettito solamente una tantum, procedendo pertanto con attenzione e prudenza".  Per risolvere le controversie fiscali pendenti, quindi, "la posizione italiana è da sempre quella di rispettare il quadro normativo dell'Unione europea e di procedere in armonia con quanto previsto dagli altri partner europei", ha ricordato Tremonti, "Peraltro lo schema di accordo in corso di negoziazione a livello bilaterale tra la Confederazione elvetica e, rispettivamente l'Inghilterra e la Germania, è coerente con le posizioni nazionali".

Lo squilibrio tra tagli e spesa Secondo il ministro, poi, non c'è nemmeno un eccessivo squilibrio della componente fiscale rispetto alla decurtazione della spesa. "La proporzione inizialmente prevista viene infatti mantenuta e confermata, ove si consideri che il contributo di solidarietà viene sostituito da misure prettamente fiscali, quantunque nella loro gestione vengano inclusi i governi locali".

I Comuni e il patto di stabilità Le somme che i Comuni recupereranno grazie alla loro attiva partecipazione alla lotta all'evasione fiscale saranno, inoltre, "esclusi dal patto di stabilità e possono rappresentare quindi una fonte di liquidi disponibili per le spese delle amministrazioni locali che consenta loro di non violare i parametri del patto", ha precisato Tremonti in Commissione Bilancio al Senato.

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