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Manovra, venerdì voto di fiducia alla Camera Berlusconi: "Abbiamo molte perplessità"

Il decreto approda alla Camera: domani sarà posta la questione di fiducia. Il voto finale sarà venerdì prossimo. Presentati 128 emendamenti (42 della Lega) al provvedimento. Tra questi: pensioni fino a 1400 euro indicizzate anche nel 2013, contributivo e anzianità a 66 anni anche per deputati e senatori, oltre che per i dipendenti. Fini: "Entro gennaio tagliamo anche gli stipendi". La diaria per i senatori che sarà collegata alla presenza in Aula o in commissione. Sale l'imposta di bollo su capitali scudati dal 10 per mille al 13,5 per mille. Liberalizzazioni "soft" per i farmaci e per alleggerire la tassa sul lusso si rincara il prezzo del tabacco. Bersani: stupiti da debolezza liberalizzazioni

Manovra, venerdì voto di fiducia alla Camera Berlusconi: "Abbiamo molte perplessità"

La manovra economica, dopo l'ok delle commissioni Bilancio e Finanze, che ha lavorato fino a notte alle modifiche, approda alla Camera per il voto. Il governo porrà la questione di fiducia sulla manovra nel testo licenziato dalle Commissioni domani mattina alle 10 alla Camera e dopo ventiquattrore sarà votata dall’aula. Il voto finale sul decreto avverrà venerdì alle 19,30. Se il governo dovesse porre la fiducia, verrà presentato probabilmente un maxi emendamento che inglobi tutte le modifiche approvate dalle commissioni. Sono 128 gli emendamenti presentati al provvedimento: 42 sono quelli della Lega.

La discussione a Montecitorio è andata avanti fino alle 18,30, quando un esponente dell’Udc, Angelo Compagnon, ha chiesto la chiusura immediata della seduta. Proteste dai deputati della Lega che hanno urlato vergogna. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha precisato che di fronte a questo tipo di richiesta il presidente della Camera "anche se lo volesse non potrebbe opporre di verificare con un voto se la maggioranza richiede di sospendere la discussione generale".

Nel decreto è stato inserito anche un emendamento che permette alle pensioni fino a 1400 euro di essere rivalutate in base al costo della vita anche nel 2013 e non solo per il 2012 come inizialmente previsto dal governo. Dal 1 gennaio 2012, inoltre, anche le pensioni del personale della Camera e Senato - dipendenti e parlamentari - passerà al sistema contributivo pro rata e l'età sarà alzata a 66 anni, come "previsto per la generalità dei lavoratori dalla manovra".

E proprio la Casta promette di tagliarsi presto gli stipendi. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha infatti assicurato che convocherà "entro il 30 gennaio l’Ufficio di presidenza per deliberare sulle nuove forme retributive" per i deputati "e su tutte le altre voci di spesa relative ai servizi ad essi fino a oggi garantiti", come il rimborso per i collaboratori. Non solo. L’Ufficio di presidenza del Senato ha approvato all’unanimità le decisioni già annunciate dai presidenti di Camera e Senato sui vitalizi ma anche deciso di modificare il meccanismo della diaria per i senatori che sarà collegata alla presenza in Aula o in commissione.

Ritoccata anche l’imposta di bollo sui capitali scudati: dall'attuale 4 per mille, arrivano aliquote del 10 per mille nel 2012 e del 13,5 per mille nel 2013. Aumenta inoltre la sanzione per le violazioni che riguardano i libretti bancari o postali al portatore con saldo pari o superiore a 3mila euro. Il Pd, però, ha presentato in Aula altri tre emendamenti su pensioni (per evitare la penalizzazione di chi ha iniziato a lavorare presto), liberalizzazione dei farmaci e Authority sui trasporti, che dovrà occuparsi anche di strade e autostrade. 

Novità anche nel capitolo farmaci, per cui ieri le farmacie avevano minacciato lo sciopero. Sarà consentita la vendita senza ricetta dei medicinali di fascia C, ma sono esclusi i prodotti con ricetta non ripetibile, gli stupefacenti, i medicinali del sistema endocrino (ormoni, tra i quali anche la pillola contraccettiva) e quelli iniettabili. Le farmacie, inoltre, avranno l’esclusiva per alcuni prodotti.

La tassa sulle auto e le barche di lusso sarà poi progressivamente più leggera, per arrivare a scomparire, per le vetture, tra 20 anni. Per consentirlo, però, bisognerà aumentare l'accisa sul tabacco.

Le modifiche sono state accolte senza molto entusiasmo dai sindacati secondo cui c'è bisogno di altro. Sono, per il segretario Cisl Raffaele Bonanni, un "segnale di attenzione che apprezziamo ma non basta: le tasse vengono caricate sul ceto medio, questo comporterà un ulteriore contrazione dei consumi, avrà un effetto recessivo e le ragioni dello sciopero restano tutte". Per il leader della Uil Luigi Angeletti, poi, i passi avanti sono "solo simbolici" e "Legare al numero dei figli e al reddito le detrazioni all’Imu sulla prima casa è iniquo.

La tassa sulla prima casa è il nodo di tutte le ingiustizie". Critica anche la Cgil secondo cui la manovra doveva dare "di più a chi ha di più" e dare un segnale per affrontare il "problema storico di un paese che ha 120 miliardi di evasione, dove i ricchi dichiarati sono solo il 5% delle famiglie e il 40% degli italiani è esente da contributi", come ha commentato il segretario confederale Fabrizio Solari

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