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Maroni: "Parigi accetti immigrati oppure esca da area Schengen"

Napolitano soddisfatto per l'accordo, ma chiede "comportamenti coerenti e solidali sia sul piano nazionale sia, dovunque, al livello regionale e al livello locale". Secondo il Presidente della Repubblica è "essenziale" l'attuazione dell'accordo con la Tunisia e la definizione di orientamenti comuni in sede europea. Continua lo scontro a distanza tra Francia e Italia: il ministro francese Gueant annuncia restrizioni alla circolazione degli immigrati, Maroni: "Il Trattato va sospeso"

Maroni: "Parigi accetti immigrati 
oppure esca da area Schengen"

Roma - Dopo che il governo italiano ha deciso di concedere un permesso di soggiorno temporaneo agli stranieri arrivati in Italia, il governo francese ha annunciato restrizioni alla circolazione degli immigrati nel Paese. La notizia non è piaciuto al ministro dell'Interno, Roberto Maroni che spiega a Porta a Porta che in questo caso la Francia dovrà "uscire da Schengen e sospendere il Trattato. Le regole di Schengen sono chiare, non ci sono più controlli alle frontiere. Il titolo valido per circolare il cittadino extracomunitario non ce l’ha. Ma un cittadino con un permesso di soggiorno, seppure provvisorio, può circolare liberamente". La concessione di un permesso temporaneo, potrebbe però anche non bastare per risolvere i problemi italiani. Come ha sottolineato l’Ue, infatti, "dare un permesso" agli immigrati non implica automaticamente il loro diritto di viaggiare nell’area Schengen. Dipende, insomma, dal tipo di permesso rilasciato e quello individuato dall’Italia, sottolinea Bruxelles, "ancora non ci è stato notificato".

Napolitano: "superare incomprensioni" È indispensabile "superare le incomprensioni e tensioni" generate dall’interpretazione restrittiva che il governo di Parigi ha dato delle norme di Schengen sul fronte dell’emergenza immigrazione. È questa la posizione che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha manifestato nell’incontro di questo pomeriggio al Quirinale con il premier Berlusconi, Gianni Letta, i ministri Maroni e Fitto e i vertici delle autonomie locali, all’indomani dell’accordo raggiunto ieri a palazzo Chigi. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è infatti salito al Quirinale per illustrare l’intesa raggiunta per quel che riguarda il modo di affrontare i problemi posti dal recente forte afflusso di immigrati provenienti dalla Tunisia e dai primi arrivi di profughi provenienti dalla Libia.

Coerenza e politica comune Soddisfatto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha  espresso "vivo apprezzamento" per l’intesa, ma ha sottolineato che ora servono "comportamenti coerenti e solidali sia sul piano nazionale sia, dovunque, al livello regionale e al livello locale".

Per far fronte all’emergenza immigrazione è inoltre secondo Napolitano di "essenziale importanza" sia l’attuazione dell’accordo bilaterale raggiunto con la Tunisia sia, "ancor più, la definizione di orientamenti comuni in sede europea".

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