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Master al polso: è come viaggiare in Rolls Royce

«Rolls-Royce Motor Cars e Jaeger-LeCoultre, due mondi uniti da valori comuni, dalla continua ricerca della perfezione e dallo spirito d'avanguardia, erano davvero destinati ad incontrarsi». Così, Luca Spuntarelli, Sales & Marketing Manager di Rolls Royce, durante la presentazione milanese della Wraith Black Badge, accompagnata dai nuovi modelli della serie Master Ultra Thin della Maison di Le Sentier. Forse non tutti sanno (gli appassionati veri della collezione Master, lanciata nel 1992, non li hanno dimenticati) che, nel 1998, Jaeger-LeCoultre presentò la linea Master Black, sette varianti (dall'Ultra Thin al Resérve de Marche, fino al Memovox e al Geographic) in acciaio o in oro rosa, con quadrante rigorosamente nero.

E anche se il primo pensiero è stato quello d'immaginare la sofisticata armonia cromatica «dark» che poteva venirsi a creare tra la Black Badge e quella collezione proposta circa 20 anni or sono, la visione fisica delle ultime novità Ultra Thin non ha lasciato spazio per l'amarcord, riportandoci ad un'attualità costruita su fascino ed eleganza evergreen rivisitati sia sotto il profilo tecnico che estetico. La clientela d'élite che guarda con interesse al messaggio inconsueto della Rolls Royce Black Badge, composta, per dirla con le parole di Spuntarelli, «da coloro che vogliono cambiare il mondo con le loro scelte, uomini dallo spirito inquieto», si ritrova, seguendo l'antico adagio dell'attrazione degli opposti, con al polso l'orologio più classico, il cui senso di sfida si misura nell'aggiungere complicazioni, mantenendo magicamente la sua purezza. Ecco, quindi, le sfere Dauphine, nel loro percorso lungo indici triangolari sfaccettati, via via, essere accompagnate, senza interferire con la delicata essenzialità tipica del Master, dai piccoli secondi (Small Seconds), da fasi di luna e datario analogico (Moon), da piccoli secondi/datario analogico/riserva di carica (Réserve de Marche) e calendario perpetuo/fasi di luna (Perpetual), su sfondi blu (abbinati all'acciaio, il primo e il terzo) e grigio (adattato all'oro bianco, il secondo e il quarto), resi luminosi e cangianti dal contrasto tra la finitura soleil dell'insieme e quella azurée dei contatori, grené nel Perpetual.

In quanto ai motori, il potente propulsore da oltre 600 cv della Wraith Black Badge, va a sposarsi con la solidissima tradizione degli automatici adottati da Jaeger-LeCoultre sulla serie Master, oggi dotati di accorgimenti d'avanguardia e con un'altezza che consente di mantenere lo spessore della cassa sempre sotto i 10 mm (lo Small Seconds misura solo 7,58 mm). L'eccezionalità del logo con la Doppia R e della celeberrima statuetta alata «Spirit of Ecstasy declinati anch'essi sul nero, nella Black Badge, ci ricorda che grinta, prestazioni e curata eleganza possono convivere, pur se qualche volta il DNA storico viene rimodellato sui diktat della modernità.

FRIN

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