Mattone in saldo, i prezzi continuano a calare
27 Novembre 2009 - 17:08Nel secondo semestre del 2009 il calo è stato dell'1,6%. In 18 mesi le abitazioni hanno perso iil 5% del valore nelle principali città. Nel 2010 il mercato dovrebbe assestarsi
Prezzi delle abitazioni ancora in discesa nelle 13 principali aree urbane: meno 1,6% nel secondo semestre del 2009. La flessione è cominciata a metà del 2008 e negli ultimi 18 mesi, da quando la crisi si è fatta sentire nel mercato immobiliare, la perdita è stata di poco superiore al 5%.
Un calo modesto in valori assoluti ma significativo per il mercato italiano - ha spiegato Gualtiero Tamburini, presidente di Nomisma che ha illustrato il consueto rapporto dell'Osservatorio immobiliare - nulla però di paragonabile a quanto è avvenuto in Usa, Spagna, Gran Bretagna dove il crollo è stato anche del 30%. L'aggiustamente in Italia si è fatto sentire molto di più sulle quantità, cioè sul numero delle compravendite. A fine 2009 secondo il rapporto saranno meno di 600 mila nel residenziale (il calo nel terzo trimestre 2009 sul terzo trimestre del 2008 è stato dell'11%). A fine 2006 quando si registrò il picco furono 845 mila. Dunque quasi 250 mila in meno. L'erogazione di mutui alle famiglie nel 2009 scende da 56,5 a 49,2 miliardi mentre il fatturato complessivo del mercato immobiliare considerando anche gli immobili non residenziali (i prezzi degli uffici sono calati dell'1,6% e quelli dei negozi dell'1,5%) passa dai 133 miliardi del 2008 (già in calo del 13,7% sul 2007) a 109 miliardi (meno 18,1% sul 2008).
A fronte di questi numeri non sorprende l'aumento dei tempi di vendita che in tutti i comparti hanno superato i sei mesi (8,9 per i capannoni) mentre i tempi delle locazioni sono fermi a tre mesi. Cresce anche lo sconto medio che alla fine viene praticato sul prezzo di partenza, salito al 13%. Nel mercato in questi ultimi mesi, ha osservato ancora Tamburini, è tornata la domanda di «immobili bandiera», soprattutto a Roma e Milano, così come è in crescita la richiesta di abitazioni ad alta efficienza energetica. Più scarsa invece la domanda di immobili a prezzo più basso nelle periferie. Sulle prospettive per il 2010 il rapporto indica la possibilità che la domanda abbia già superato il punto più basso; quindi dovrebbe cominciare a risalire ma il numero delle compravendite «resterà ancora contenuto mentre i prezzi - ha detto ancora Tamburini - continueranno a flettere anche se meno del 2009».
Difficile inoltre valutare al momento l'effetto sul mercato immobiliare dei capitali che rientreranno con lo scudo fiscale.
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