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Meeting Art cresce e punta su Tancredi

Carrara: «In vetrina pure opere di César e Christo». Recupera l'antiquariato

Manfredi Villani

L'asta di arte moderna e contemporanea caratterizzerà il mese di marzo di Meeting Art. «Tra le opere più importanti in catalogo - spiega l'ad di Meeting Art, Pablo Carrara - c'è Senza titolo del 1956/57 di Tancredi che parte da una base d'asta di 90mila euro». La tela è proveniente dalla Galleria Seno ed è autenticata. Tra gli altri lotti si segnalano Compression, una compressione di lattine in alluminio del 1990 di César che parte da una base d'asta 20mila euro e Over the river del 2004 di Christo, una tecnica mista su carta applicata su tavola (22mila euro). Notevoli anche il décollage su tavola di Jacques Villeglé intitolato Payez pour eux (12mila euro) e il Progetto per Lavoro di Afro Basaldella (base d'asta 20mila euro).

Molto particolare è A sostegno del nero, olio e tecnica mista su tela del 1976 del maestro Giuseppe Santomaso (20mila euro), uno dei massimi esponenti dell'arte informale italiana che, però, rimase sempre legato ai canoni della tradizione veneziana, tenendo come punti di riferimento la luce, lo spazio e il colore. Le sue opere, esposte anche al Guggenheim, hanno sempre evidenziato un impianto ordinato ed equilibrato grazie all'armonia delle linee e dei colori scaturita. «Sono 600 lotti c'è una vasta scelta», aggiunge Carrara ricordando che è in allestimento un'asta di orologi da collezione sia d'epoca che moderni che avrà in catalogo pezzi pregiati di Rolex, Patek Philippe e Vacheron Constantin.

Il 2018, conclude l'ad, è stato «un anno positivo, leggermente in crescita rispetto al 2017 nel quale l'interesse per il moderno e contemporaneo è restato sempre molto alto». Anche gli orologi nel 2018 «hanno performato bene e poi c'è stata una ripresa dell'antiquariato per le opere del Seicento e del Settecento».

Un buon viatico per il 2019.

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