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Meeting Art svela i maestri del '900

Carrara: «Molto interesse per il nouveau réalisme». Le tendenze nella scultura

Valter Pagliarulo

«L'andamento del mercato dei primi tre mesi dell'anno è stato positivo, siamo in crescita rispetto a un anno fa». Pablo Carrara, amministratore delegato della casa d'aste Meeting Art, è soddisfatto dell'avvio del 2018 e adesso guarda ai prossimi appuntamenti sottolineando che «il settore trainante è sempre l'arte moderna e contemporanea».

A livello artistico «il maggior gradimento è stato riscontrato tra gli artisti di livello internazionale, mentre tra gli italiani il movimento dell'arte povera e la pittura analitica ottengono sempre molto successo», rimarca Carrara aggiungendo che «c'è un risveglio del figurativo, ossia dei pittori dell'epoca post-bellica, senza dimenticare i classici come Agostino Bonalumi, Nanda Vigo e Piero Gilardi». A livello internazionale, prosegue l'ad di Meeting Art, i più richiesti sono Peter Halley, Arman e tutti gli altri esponenti del nouveau réalisme, mentre «buoni riscontri sono sempre ottenuti dai classici del '900 come Victor Vasarely, Georges Mathieu e Hans Hartung». Tra gli scultori, invece, «si stanno riscoprendo le opere della seconda metà del Novecento come Augusto Murer, Agenore Fabbri, Umberto Mastroianni e Pietro Consagra, mentre tra i viventi resta molto elevato l'interesse per Arnaldo Pomodoro, Giuseppe Uncini e Gianni Piacentino così come grandi riscontri si hanno sempre per Arman e Daniel Spoerri».

Il mercato, pertanto, privilegia gli autori che, nel corso del secolo passato, sono riusciti a liberarsi da schematismi e pragmatismi ricercando una nuova definizione dell'arte che inglobasse pittura, scultura, architettura e prodotto industriale. Il nouveau réalisme così come la op-art e la pop art portano in sé lo stigma del dominio della tecnica sulla società e indicano nell'arte una forma di resistenza culturale e umana all'omologazione. Per quanto a un occhio inesperto questi capolavori possano apparire facilmente riproducibili essi sono tutti pezzi unici nei quali di volta in volta l'artista modifica dettagli impercettibili. L'arte contemporanea è poi senza frontiere perché scritta con il medesimo vocabolario che ci rende familiari tanto Mimmo Paladino quanto Jasper Johns, Ugo Nespolo, Roy Lichtenstein, Victor Vasarely o Jackson Pollock.

Ecco perché Carrara suggerisce, a chi si avvicina al mondo dell'arte come mezzo per diversificare il portafoglio di investimento, di non cadere in facili suggestioni o farsi accattivare dalle mode del momento. «Comprare spiega significa trovare simultaneamente il momento giusto, l'opera giusta e l'artista importante». La prima regola è «acquistare a prezzo di mercato, cioè tenersi il più possibile vicini alle quotazioni ufficiali del singolo artista», altrimenti è molto difficile conseguire un'adeguata rivalutazione dell'investimento.

Nelle prossime aste di maggio Meeting Art offrirà anche opere dei grandi artisti italiani del XX Secolo. «Avremo un pezzo unico di Balla del 1919, una grande tela di Valerio Adami e una bella tela di Enrico Baj», preannuncia Carrara evidenziando che «il catalogo, per quanto riguarda l'arte informale internazionale, comprenderà una grande opera di Victor Vasarely, una scultura di César e poi Paul Jenkins, Toni Costa e un'opera di Robert Rauschemberg».

Le aste si svolgono tutti i sabati e le domeniche nella sede centrale di Vercelli di Meeting Art e vengono trasmesse sul canale 825 di Sky e in diretta web.

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