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Messico, attacco armato: due vittime, sette dispersi Sequestrato un italiano

L'assalto ai volontari umanitari della "carovana per la pace" nello stato messicano di Oaxaca: due le vittime, 22 i feriti. Numerosi osservatori europei rapiti, tra loro anche David Casinori

Messico, attacco armato: 
due vittime, sette dispersi 
Sequestrato un italiano

Città del Messico - C’è anche un italiano tra i volontari umanitari aggrediti ieri da un gruppo di uomini armati nello stato messicano di Oaxaca. Nell'attacco sono morte almeno due persone e 22 sono rimaste ferite: lo riferiscono fonti locali, precisando che l’italiano, così come altri 6 osservatori, risultano dispersi. Si tratta di David Casinori. Anche lui, che è stato sequestrato, era tra gli osservatori aggrediti ieri da un gruppo di uomini armati.

I dispersi Alcuni dei volontari del convoglio sono riusciti a fuggire durante l’agguato e, probabilmente, sono state successivamente catturati dagli aggressori. Oltre all’italiano, tra i dispersi, ha precisato Francisco Lopez, dell’Alleanza per l’autodeterminazione dei popoli, ci sono due finlandesi, un belga e tre messicani.

L'attacco Le vittime sono una messicana e un finlandese. Beatriz Carino, dell’organizzazione Cactus, e Tyri Antero Jaakkola, uno degli osservatori internazionali che facevano parte della "carovana per la pace" integrata tra gli altri da maestri e militanti dei diritti umani. L’aggressione, portata a termine da un gruppo "paramilitare" di uomini armati, è avvenuta quando la carovana a bordo di tre veicoli stava avvicinandosi al villaggio di San Juan Copala, hanno precisato le fonti. I responsabili dell’attacco sono dell’Union de Bienestar Social de la Region Triqui (Ubisort) legato al Partido revoluzionario institutional (Pri).

La missione di pace L’obiettivo della missione del gruppo umanitario era quello di verificare la situazione di insicurezza e violenza dell’area, che è abitata dai Triquis, una delle 64 etnie presenti in Messico, tra le più importanti comunità indigena di Oaxaca. L’aggressione è avvenuta in una località chiamata La Sabana, non lontana dal villaggio di San Juan Copala. Gli attivisti umanitari sono caduti in un agguato poco dopo essere entrati in una zona considerata "terra di nessuno". Il gruppo, precisano le fonti, era composto da quattro osservatori internazionali europei, membri del Movimento della lotta Triqui indipendente (Multi) e delle Voci di Oaxaca per l’autonomia e la libertà, oltre a giornalisti messicani e maestri di un sindacato locale.

Le forze dell'ordine La polizia non è ancora riuscita a entrare nella zona per il rischio di scontri con gruppi locali.

"Nella zona dei Triquis non possiamo intervenire con la violenza perché si rischia una situazione di guerra", ha ricordato il segretario alla sicurezza di Oaxaca, Javier Rueda, rilevando che solo nel 2009 ci sono stati più di 30 omicidi a causa di profondi divisioni all’interno dell’etnia che vanno avanti ormai da più di vent’anni. 

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