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La via del metano Europa-Cina Così si abbattono le emissioni

L'impegno di Iveco e i tanti benefici per l'aria. Ricci (Snam): «Si privilegiano ecologia ed economicità»

Si chiama Blue Corridor, corridoio blu, ed è il progetto al quale sta lavorando dal 2008 il colosso russo del metano Gazprom, il cui obiettivo è quello di collegare i quattro punti cardinali dell'Europa alla Cina con una rete di stazioni di rifornimento di gas naturale (compresso o liquido) tale da consentire un flusso costante di veicoli alimentati con carburanti alternativi. Per promuovere l'iniziativa, ogni anno si svolge un rally non competitivo, al quale partecipano veicoli industriali, commerciali e auto impegnati sulle strade identificate per questo corridoio che chiaramente comprende anche l'Italia. L'ultima edizione, conclusa da poco, è partita da Lisbona per terminare 5.500 km dopo a San Pietroburgo, dopo avere attraversato 12 Paesi. Nel 2017 l'attenzione è stata focalizzata soprattutto sull'utilizzo del gas naturale per il trasporto delle merci, che in Europa pesa per circa il 25% delle emissioni di CO2. Se Iveco ha svolto il ruolo di pioniere in questo campo, ora anche altri costruttori hanno iniziato a seguire questa strada, grazie alla sempre maggiore disponibilità di Gnl (gas naturale liquefatto) che rende trasportabile il metano senza richiedere gasdotti. Solo in Italia sono state infatti recentemente inaugurati 14 distributori. Grazie a questa tecnologia non sono necessarie le classiche bombole, ma si utilizzano normali serbatoi che permettono ai camion di ultima generazione di percorrere fino a 1.500 km con un pieno, rilasciando il 95% di CO2, meno di un veicolo di pari caratteristiche con motore diesel.

Il gas naturale è attualmente l'unica alternativa sostenibile sul breve e medio termine per il trasporto pesante. E secondo gli esperti continuerà a esserlo anche per il prossimo decennio. Ma il gas naturale classico, quello compresso, è una tra le migliori alternative pure in campo automobilistico, anche se alcune città, come Milano, sembrano non accorgersene. Lo conferma l'analisi di Snam, realtà italiana che è un riferimento mondiale nel campo del metano, espressa da Andrea Ricci, head Cng Development: «Bisognerebbe fare pressioni sulla politica, visto che tutti parlano dell'elettrico come un qualcosa di nuovo ed ecologico, mentre il gas è già considerato vecchio. Invece, è anch'esso ecologico ed economico, e costa circa il 30% meno rispetto al diesel». Nonostante questi vantaggi, il metano in Italia continua a essere penalizzato da regole assurde, a cominciare dall'impossibilità di effettuare rifornimento di notte in modalità self-service, al contrario di quanto avviene negli altri Paesi. Senza dimenticare che «sostituendo l'attuale parco auto con veicoli a metano si abbatterebbero le emissioni del 40% per la CO2 e di oltre il 90% per ossidi di azoto e particolato. Le Case automobilistiche rispondono bene, producendo veicoli premium a Cng che garantiscono prestazioni al top in termini di potenza e di autonomia, con costi di esercizio per il carburante nell'ordine di soli 5 euro per 100 km.

VB

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