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«Mia mamma fu la sua prima miss E io gli devo tutto ciò che ho»

Avrebbe compiuto 18 anni solo a dicembre, l'anno in cui fu eletta Miss. Roberta Capua si mise in testa la corona del concorso di bellezza più importante del Paese nel 1986. Al suo fianco la madre, Marisa Jossa. Curioso a dirsi: Miss Italia anche lei, 27 anni prima. E anche lei impalmata, a suo tempo, dal «patron». Solo nel 1987, Roberta Capua si sarebbe poi classificata seconda a Miss Universo, per poi intraprendere una carriera da indossatrice e, fino ad oggi, di conduttrice televisiva. Ma sul «patron» non ha dubbi: ha fatto la storia di Miss Italia, del costume del nostro Paese, e naturalmente della sua vita.
Cos'ha rappresentato per lei un uomo come Enzo Mirigliani?
«Uno dei cambiamenti più significativi che io ricordi. Miss Italia è stata una svolta epocale per me: se oggi sono quello che sono lo devo anche alla vittoria del concorso. Sono passati 25 anni, ma questa etichetta resiste e la porto con orgoglio. E lui rimane il simbolo di questo concorso».
Un concorso che forse sarebbe stato completamente diverso, senza «il patron». Cos'è che ha reso uniche le Miss Italia di Mirigliani?
«La sua cifra è stata sempre la volontà di un concorso pulito, trasparente: ragazze sempre al passo coi tempi, sì, ma il suo pallino era avere un po' la ragazza della porta accanto. Non voleva polemiche. Ci è riuscito».
C'è un ricordo su tutti che si sente di raccontare su Enzo Mirigliani?
«La cosa più particolare che mi viene in mente è che mia madre fu la sua prima miss. Mirigliani aveva rilevato il concorso giusto l'anno della vittoria di mia madre, che era il 1959. Quando, nel 1986, partecipai al concorso, a Salsomaggiore, io non avevo compiuto 18 anni e mia madre mi accompagnò. Non si erano mai più rivisti. Fu un incontro piacevole, curioso: Mirigliani fu davvero felice di rivederla».
Che persona era, dal punto di vista umano?
«Una persona molto discreta e allo stesso tempo molto determinata. Trattava le ragazze come figlie, ci voleva tutte contente e si prodigava davvero per questo».
Per cui lascia un'eredità storica, poco maneggevole, nella tradizione di Miss Italia...


«Sì, ma Patrizia è sempre stata al suo fianco: anche finché il patron è stato lui, gli è stata talmente vicina da aver imparato tutto e saprà accogliere egregiamente la sua eredità».

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