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Migliaia di studenti contro la mafia in nave a Palermo per ricordare Falcone

Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, illustra le iniziative in occasione del 18°anniversario della strage di Capaci. Il governo si impegnerà per l'educazione alla legalità fra le nuove generazioni «per un'Italia che non conosca più la parola mafia».

Cancellare la parola mafia dal vocabolario. É questo l'auspicio del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. «L'esempio di Giovanni Falcone, la sua figura di servitore dello Stato, resta un valore straordinario attorno al quale costruire anche l'unità del nostro Paese e sicuramente l'impegno delle giovani generazioni per un'Italia che non conosca più la parola mafia», dice la Gelmini. Il ministro insieme con il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso e la sorella del magistrato ucciso, Maria Falcone, presenta le iniziative organizzate dal ministero, assieme alla Fondazione «Giovanni e Francesca Falcone», per il 18° anniversario della strage di Capaci.
Saranno due le navi, simbolicamente ribattezzate «Paolo» e «Giovanni» che salperanno sabato dai porti di Civitavecchia e di Napoli con a bordo 2.500 studenti e insegnanti di 250 scuole di tutta Italia per raggiungere Palermo la mattina di domenica 23 maggio. «Dalla collaborazione tra il Ministero e la Fondazione Falcone sono nati moltissimi progetti e concorsi che hanno al centro il tema della legalità. -spiega il ministro- Quest'anno le navi a partire saranno due per arrivare a Palermo e trascorrere insieme un momento di straordinaria emozione nell'aula bunker».
L'evento vuole rappresentare concretamente «l'impegno delle scuole, degli insegnanti, dei dirigenti e degli studenti sul fronte della lotta a ogni forma di criminalità e mafia».
Il procuratore Grasso, che sarà a bordo della nave che partirà dal porto di Civitavecchia con gli studenti vincitori del concorso Libero Grassi, insiste sull' importanza della «ricerca della verità: non ci si può fermare ed accontentarsi».
L'altra nave partirà dal porto di Napoli con a bordo il presidente di Libera, don Luigi Ciotti e il prefetto di Palermo, Giancarlo Trevisone. Durante il viaggio gli studenti avranno la possibilità di confrontarsi con gli ospiti sui temi della lotta alla mafia e all'illegalità. Una volta giunti a Palermo gli studenti saranno accolti dai loro coetanei delle scuole di Palermo e di tutta la Sicilia. Subito dopo mille studenti si trasferiranno nell'Aula Bunker del carcere dell'Ucciardone, dove si svolgerà il dibattito «Legalità e lotta alla mafia: giovani e istituzione insieme». Previsti gli interventi di Grasso, del Procuratore di Palermo, Francesco Messineo, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano e, al termine del saluto dei rappresentanti dell' Fbi americana, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni.


Contemporaneamente il resto degli studenti raggiungerà cinque luoghi simbolo di Palermo: Piazza Magione, il Palaoreto a Brancaccio, il Plauditore a Borgonovo, il campo di baseball Diamante allo Zen e la Piazza del Municipio a Partinico che diventeranno i Villaggi della Legalità dove i ragazzi incontreranno magistrati e altri testimoni della lotta alla mafia negli spazi espositivi e laboratoriali allestiti dalle scuole e dalle associazioni impegnate sul territorio.

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