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Il Milan spreca l'occasione Con la Lazio fa solo 1-1 Vince la Juve contestata

I rosoneri gettano la terza occasione in una settimana. Il pareggio serve a poco, l'Inter resta a +3. Juve, prima la contestazione e lo schiaffo a Zebina che si sfoga: "Aggressione razzista". Poi il successo con l'Atalanta

Il Milan spreca l'occasione 
Con la Lazio fa solo 1-1 
Vince la Juve contestata

Milano - Due punti in tre partite. Il Milan ha il braccino, gli manca sempre un centesimo per fare una lira. I rossoneri, seppure decimati dalle assenze, sbattono sul muro della Lazio, non vanno oltre l'1-1 a San Siro e sciupano, per la terza volta in sette giorni, l'occasione per cambiarsi il destino nel finale di campionato. Domenica scorsa con il Napoli la squadra di Leonardo ha sprecato il colpo del sorpasso, infranto sui guantoni di un grande De Sanctis. Mercoledì, perdendo a Parma senza gambe e con poche idee, il Diavolo si è condannato a un nuovo -4 in classifica. Stasera un pareggio con la Lazio. Complici le assenze negli uomini di qualità. Pirlo, Ronaldinho, Pato, Huntelaar, solo per citare gente che potrebbe tornare già sabato a Cagliari o comunque prima di fine stagione. Tralasciando Nesta e Beckham, che si rivedranno a settembre. Il vantaggio nel primo tempo dura troppo poco. Il solito errore difensivo, questa volta un rinvio sbagliato da Antonini, condanna l'undici di Leonardo. I giochi non sono fatti, è vero, ma l'Inter sembra inarrivabile di questo passo.

Traversa sfortunata Parte a testa bassa il Milan. Al 3' Borriello viene murato da un difensore. Al 10' Seedorf prova da fuori, ma non centra il bersaglio. Al 16' si fa vedere la Lazio con un tiro al volo di Zarate su assist di Rocchi. Poi arriva il vantaggio rossonero. Muslera respinge un colpo da biliardo di Seedorf all'angolo alto, Flamini raccogli ed entra in area inciampando su Kolarov. Tagliavento dice rigore. Borriello segna. Ma al 32' ecco il pareggio. Antonini sbaglia il rinvio, il pallone rimane in area e Lichsteiner batte Dida in uscita. Nella ripresa il Milan velocizza la manovra, ma manca la qualità. L'occasione migliore capita ad Antonini. Il terzino recupera un pallone al limite, sterza e si libera in area. Ma il suo tiro potente sbatte sulla traversa. Poi due colpi per parte. Inzaghi crossa per Borriello che, in acrobazia, spara fuori. Poi Kolarov su punizione pesca Dias sul secondo palo, ma la conclusione volante è da rivedere. Al 31' l'ultima fiammata della Lazio. Zarate, generoso ma impreciso, punta Favalli ed entra in area, ma conclude alto. Al 39' Kolarov passa indietro di testa, Abate anticipa Muslera, ma non riesce a calciare nello specchio. Finisce così, con più cuore che idee da parte dei rossoneri. E i biancoelesti che incassano un punto fondamentale in chiave salvezza.

Contestata la Juve Nel giorno delle uova e delle bottiglie contro il pullman, dei fischi e degli schiaffi ai giocatori, dello sciopero del tifo e delle urla contro la società decide il simbolo negativo della stagione della Juventus. Il riscatto, parziale ed episodico, di Felipe Melo. Grande colpo del mercato bianconero ribatezzatto, insieme a Diego (uscito per infortunio muscolare), enorme bidone della stagione. Un colpo di testa a incrociare sul secondo su cross di Del Piero a 8' e ciao Atalanta. Una sconfitta che, per gli uomini di Mutti, sa quasi si verdetto anticipato: anche se la quart'ultima resta a 4 punti perché anche l'Udinese cade, e male, a Firenze (4-1). A quota 48, a tre lunghezze dal quarto posto del Palermo, si allinea un gruppone. Oltre ai bianconeri sale anche il Napoli, che non splende ma batte il Catania (che reclama un rigore nel finale), e si ferma la Sampdora: i blucerchiati di Del Neri in vantaggio si fanno raggiungere a 10' dal termine da Nené.

Melo oltre i fischi Pessimo pomeriggio a Torino. Gli uomini di Zaccheroni reagiscono alla "guerriglia" degli ultras e al 30' passano in vantaggio. Pennellata sopra la barriera di Del Piero su punizione da 25 metri. Ma l'Atalanta lotta per qualcosa di più dell'onore o del quarto posto: la salvezza mette le ali. Spinge l'undici di Mutti. Manninger deve fare gli straordinari. E poco prima del riposo arriva il pareggio: cross di Padoin e Amoruso infila il portiere austriaco. Nel secondo tempo si vede sempre e solo l'Atalanta fino all'80'. Del Piero, sempre lui, pennella sul secondo palo da destra e Felipe Melo stacca potente di testa e incrocia superando Consigli. Il contestatissimo brasiliano salva non solo la domenica, ma forse anche il finale di stagione della Juve. I bianconeri, nonostante gli alti e bassi, sono a soli tre punti dal Palermo quarto della classe.

Napoli sogna, la Samp spreca Mazzarri sembra aver programmato il suo Napoli per il quarto posto. Concreto e determinato con le grandi, spietato con le altre. Gli azzurri al San Paolo lasciano le briciole al Catania di Mihajlovic, una delle squadre più in forma del girone di ritorno. Decide capitan Cannavaro, al 51' davanti ad Andujar, dopo il velo di Quagliarella su cross basso da destra. E il difensore rischia il raddoppio in acrobazia qualche minuto dopo. Proteste del Catania per un "mani" di Maggio in area nel finale. E Mihajlovic si fa cacciare per proteste. Soltanto un pareggio in casa per la Sampdoria. Vantaggio blucerchiato con Guberti che ribatte in gol una girata di Pazzini stoppata da due difensori del Cagliari. Per i sardi la rete arriva dal brasiliano Nené che colpisce di testa, scattato sul filo del fuorigioco, sulla punizione di Conti.

Prandelli fa pace con i tifosi Con la società restano le nubi (i fratelli Della Valle non erano in tribuna al Franchi), ma con i tifosi scoppia la pace. La Fiorentina di Prandelli "trita" l'Udinese. Dopo la punizione fantastica di Vargas (sinistro perfetto che bacia il palo ed entra), l'Udinese pareggia con Pepe smarcato da Di Natale. Nella ripresa dilagano i viola. Il 2-1 lo segna Gilardino su una respinta goffa di Handanovic. Al 68' arrotonda Santana di sinistro su cross di Gobbi e all'83' chiude Jovetic con un colpo di testa potente su invito di De Silvestri.

Pareggi inutili A centroclassifica Chievo e Parma chiudono sullo 0-0, con gli emiliani che cercano la vittoria con più insistenza, ma si accontentano di un punto, che fa comodissimo ai veronesiin chiave salvezza. In coda niente di fatto per il Siena. I toscani rischiano molto cotro il Genoa, ma sciupano un paio di occasioni colossali con Ghezzal. L'algerino prende una traversa di testa a fine primo tempo e nella ripresa non trova il tempo giusto liberato davanti ad Amelia. Tensione e contestazione dei tifosi a Livorno. Il Bari passa al 24' del primo tempo con un tocco casuale di Allegretti in corsa dopo un tiro dalla distanza di Meggiorni. I pugliesi spingono e cercano il colpo del ko. Che non arriva. Nella ripresa la gara viene sospesa per 2' dopo un lancio di fumogeni. E, all'85', arriva il pari degli uomini di Cosmi. Tavano, appena entrato, batte Gillet con un tocco di punta in mischia.

Risultati Chievo-Parma 0-0, Fiorentina-Udinese 4-1, Juventus-Atalanta 2-1, Livorno-Bari 1-1, Napoli-Catania 1-0, Sampdoria-Cagliari 1-1, Siena-Genoa 0-0, Milan-Lazio 1-1, Roma-Inter 2-1 (giocata ieri), Palermo-Bologna 3-1 (giocata ieri).

Classifica Inter 63, Roma 62, Milan 60, Palermo 51, Napoli, Juventus e Sampdoria 48, Fiorentina e Genoa 44, Bari 43, Parma 42, Cagliari 40, Chievo 38, Catania e Bologna 35, Lazio 33, Udinese 32, Atalanta 28, Siena 26, Livorno 25.

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