Milano alpina, ventimila piedi sopra il mare

Il prologo stasera all’Auditorium San Fedele con uno spettacolo teatrale dell’alpinista Alberto Peruffo ambientato in Karakorum

La montagna scende a Milano. La montagna a Maometto, in qualche modo. E lo fa con una tre giorni di cinema, mostre, presentazioni di libri che avranno oggi un prologo teatrale originalissimo. Si tratta dello spettacolo multimediale dal titolo «20mila piedi sopra il mare», mosaico di arte, musica e scrittura di Alberto Peruffo. L'alpinista e autore vicentino, insieme a un gruppo di artisti, attori, fotografi, esploratori e musicisti, con questo lavoro porta in scena una spedizione in Karakorum (Pakistan) tra gli sconosciuti ghiacciai del Rakaposhi e del Batura, che in verità diventa il favoloso pretesto-contesto per raccontare il valore universale che il concetto di esplorazione racchiude in sé.
Lo spettacolo, in programma alle 21 all'Auditorium San Fedele in via Hoepli, viene proposto in anteprima milanese nell'ambito del programma «Alt(r)e sere - cinema teatro musica e idee a confronto», appuntamenti con la cultura di montagna, i suoi film, i suoi protagonisti. Dunque tre giorni e un prologo per un cartellone voluto dall'Associazione Alt(r)i spazi (chapeau alla gratuità e alla passione dei suoi volontari), dal TrentoFilmFestivsal e dalla rivista Alp.
Un evento tanto più importante se si pensa a quanto l'universo-montagna pesi nell'economia globale: cartina di tornasole e punta di un iceberg che sintetizza e anticipa, sia sul piano reale che sul piano simbolico, quello che succede sulla terra e nella vita degli uomini, dai ghiacciai al clima, dal rischio alle sue relazioni con il baratro, cioè con la morte, dal desiderio all'anelito all'esplorazione fino a tutte le metafore connesse con l'immagine della cordata. Temi questi che, direttamente o indirettamente, vengono toccati dai film in cartellone.
La parte cinematografica della rassegna, che avrà luogo dal 22 al 24 maggio all'Apollo spazioCinema in Galleria De Cristoforis, è il frutto di un'idea intelligente che ebbero, già tre anni fa, Simona Manfredini di Alt(r)i spazi e Maurizio Nichetti, direttore artistico del TrentoFilmFestival, il più longevo e importante del settore: l'idea che la montagna debba scendere dalle valli per esportare i suoi scenari, le sue seduzioni, i suoi stimoli. Specie in una città importante come il capoluogo lombardo. Così, a concretizzare questa idea, il Trento FilmFestival, per la terza volta, porta il meglio della sua kermesse.
Chi ricorda il bellissimo Cinque giorni un'estate di Fred Zinnemann capirà quanto inesorabilmente la montagna possa conquistare gli uomini, specie quando l'alpinismo si intreccia alla passione. Questione di vette e di abissi.


Fra i personaggi che, a fianco delle proiezioni, accompagneranno la rassegna, lo stesso Maurizio Nichetti, l'attore Giuseppe Cederna e l'alpinista Alessandro Gogna, Davide Sapienza e l'alpinista Silvio Gnaro Mondinelli in procinto di partire per tentare l'ultimo colpaccio che lo porterebbe nella ristretta cerchia di coloro che hanno salito tutti e 14 gli ottomila della terra.

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