Cultura e Spettacoli

Milano, l'arte africana d'oggi nelle opere di Cissè

Da Tornabuoni prorogata la bella mostra di un artista che utilizza tutti i linguaggi

Prorogata a Milano la bella mostra dell'artista contemporaneo africano Soly Cissé. L'esposizione che si tiene alla galleria Tornabuoni di Via Fatebenefratelli 36 terminerà infatti lunedì 12 dicembre. Nato a Dakar nel 1969, Soly Cissé è un pittore, disegnatore e scultore dalla tenace e inflessibile determinazione, già profondamente inserito nel paesaggio artistico contemporaneo.
Dopo il diploma alle Belle Arti di Dakar nel 1996, la rapidità dei suoi progressi gli permette di varcare le frontiere internazionali, facendo conoscere e apprezzare un'opera al tempo stesso poetica e selvaggia, in cerca di libertà. L'Europa lo ha già riconosciuto attraverso numerose esposizioni (in Francia come in Italia, Germania, Svizzera, Spagna, Gran Bretagna...), ma egli ha anche lasciato la sua impronta nel mondo partecipando alle più importanti mostre, in particolare Africa Remix, dedicate all'avventura di una nuova generazione di artisti che rappresentano l'Africa. Attraverso la sua opera, Soly Cissé esprime tutto sé stesso e il suo essere influenzato da una duplice educazione. Nato e cresciuto in una Dakar volta alla modernità, egli è anche impregnato di quella tradizione animista profondamente legata ai misteri della caccia che ha conosciuto da bambino e che lo ha intimamente avvicinato al regno animale. Così, nei suoi quadri si sovrappongono questi due mondi simboleggiati da archetipi; basti pensare ai suoi celebri codici a barre, diagrammi e altre curve, di una contemporaneità sconcertante poiché accostata a un universo di forme imprecise, inondate da una luce nebulosa da cui emergono esseri ibridi, animali o personaggi dai contorni incerti. I suoi quadri, così come i suoi disegni, sono un'emanazione di un universo in cerca di equilibrio. Facendo bruscamente coesistere sulla tela il nostro mondo moderno e il ricordo dei tempi immemorabili, Soly Cissé supera ampiamente la facile denuncia della perdita dei valori, della mancanza di solidarietà, della disumanizzazione dei rapporti fra gli uomini, o di qualsiasi altra rivendicazione cui siamo già sensibilizzati. Se tutti i suoi quadri portano in sé l'oscura consapevolezza di una realtà aspra, essi rappresentano anche vere proprie allegorie portatrici di una sconfinata speranza. Così, l'innegabile irruenza dei suoi quadri non risiede nella banalità di un messaggio troppo svalutato, ma nella forza concreta di una speranza costruttiva. Soly Cissé si esprime attraverso pittura, scultura, fotografia, installazioni, in cui l'autore crea una particolare mitologia personale, per legare insieme fra loro sagome stiliformi dalla verità della propria tradizione. Forme ibride, animali e umane, in rima con maschere mortuarie, divengono soggetti che giocano nella dualità tra antico e presente.

E frecce per scandire la moralità del negativo e del positivo, linee verticali e orizzontali per rappresentare vita o morte: dal contrasto dei colori che fanno eco a improbabili grafie.

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