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Milano sfida i sindacati: 1° Maggio negozi aperti Dovete ritirare lo sciopero

L'assessore alle Attività produttive del Comune di Milano chiede ai sindacati di ritirare lo sciopero. Camusso: "Ci sono giorni che non sono commerciabili". Bonanni: "Il Primo maggio è sacro". Renzi: "I sindacati non mi manderanno a casa"

Milano sfida i sindacati: 
1° Maggio negozi aperti 
Dovete ritirare lo sciopero

Milano - Altro che Festa del lavoro, per molti il Primo maggio sarà il giorno dello sciopero. Una protesta per opporsi alle delibere con le quali alcune amministrazioni comunali hanno autorizzato i negozianti a restare aperti domenica prossima, "giorno sacro" dei sindacati. Ad accendere la miccia è stato Matteo Renzi, primo cittadino di Firenze, che per primo ha annunciato l'intenzione di rompere un tabù, autorizzando l'apertura degli esercizi commerciali. La Cgil ha risposto picche, seguita a ruota dagli altri sindacati. Susanna Camusso ha rincarato la dose proclamando lo "sciopero dele commesse". La protesta, da diatriba fiorentina si è propagata velocemente in tutta la penisola. Anche Milano si è allineata al capoluogo toscano.

La polemica di Milano Giovanni Terzi, assessore alle Attività produttive del Comune di Milano - che il 26 aprile scorso ha firmato la deroga che permetterà di tenere aperti i negozi - attacca i sindacati che hanno annunciato lo sciopero generale nel giorno della festa del lavoro. Lo bolla come "una ripicca che si ripercuote contro la città" e chiede loro di ritirarlo. Dopo aver incontrato i rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil proprio per discutere del provvedimento, Terzi conferma non solo che ribadisce la sua decisione ("un'autentica scelta di libertà che lascia la decisione finale agli esercenti dei pubblici esercizi e per nulla ideologica"), ma passa al contrattacco dei confederali spiegando che "non capisco perché lo sciopero generale venga annunciato a Milano e non nelle diverse altre città amministrate dal centrosinistra che hanno scelto di adottare la deroga, come al solito viene utilizzato il criterio dei due pesi e delle due misure a seconda del colore della Giunta".

Bonanni: la festa è sacra "Il Primo maggio è sacro. Bisogna fare una distinzione tra riposo, a cui si può anche rinunciare dietro compenso, e la celebrazione della festa". Lo ha detto il numero uno nazionale della Cisl Raffaele Bonanni, commentando con i giornalisti la scelta di alcuni sindaci, tra i quali quelli di Firenze e Milano, di consentire l’apertura dei negozi in occasione della Festa del lavoro. "Finora - ha detto - i sindaci non hanno discusso con nessuno, la vicenda è scoppiata in maniera inattesa, di botto. La Cisl ha detto subito basta con queste polemiche. È arrivato il momento di metterci attorno ad un tavolo insieme agli amministratori pubblici per stilare un calendario delle aperture e chiusure dei negozi".

Camusso: date sono identità non commerciabili "Decidiamo che ci sono dei giorni che sono nostra identità e che non sono trasformabili, commerciabili". Lo ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, intervenendo all’iniziativa "La festa non si vende" organizzata dalla Filcams-Cgil a Firenze. "Tenere un negozio o un ospedale aperto non sono due cose paragonabili", ha aggiunto. "Io non so se il primo maggio sia più importante del 25 aprile - ha affermato - ma stiamo parlando di due giorni, non di mesi: e mi sono detta che nel resto del mondo ci sono feste sacre ed inviolabili. Proponiamo ai francesi di aprire i negozi il giorno della Presa della Bastiglia: si mettono a ridere, non si mettono a discutere. Proponiamo agli americani, che sono il nostro esempio, di aprire i negozi il giorno del Ringraziamento".

Renzi: i sindacati non mi manderanno a casa "Improvvisamente a Firenze siamo agli scioperi su tutto - scrive Renzi sulla sua pagina di Facebook -. Nel giro di 24 ore si è proclamato lo sciopero alla Prima del Maggio, poi annunciato lo sciopero alla Pergola, quindi calendarizzato lo sciopero all’Ataf. Sembra quasi che questa amministrazione sia diventata - all’improvviso - la nemica delle aziende pubbliche. E chi prova a mettere questo strana coincidenza in relazione con le polemiche nazionali sul Primo Maggio pensa male, ovviamente pensa male". "Se i sindacati fiorentini hanno voglia di confrontarsi con noi sul futuro della città, sono i benvenuti. Se invece prevale linea di qualche barricadero fuori stagione che pensa di adeguarci alle consuetudini di un tempo che non c’è più, si sappia che hanno sbagliato obiettivo. Mi hanno eletto i cittadini. Se vorranno mi manderanno a casa i cittadini, non un sindacato in cerca di visibilità". Con molta probabilità la polemica non si chiuderà con il Primo maggio..

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