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Milano si dà una scossa e ricarica l’auto elettrica

Entro l’anno saranno installate in città duecento colonnine. Il veicolo a emissioni zero attira gli italiani ma ancora non convince. Dubbi e soluzioni affrontati ieri a un convegno al Piccolo Teatro

Milano si dà una scossa  
e ricarica l’auto elettrica

Milano - A breve (non si conosce ancora la data precisa) le istituzioni interessate al tema mobilità e agli aspetti a esso direttamente collegati, gli operatori dell’automotive e le associazioni che li rappresentano, si siederanno intorno a un tavolo per mettere a punto un piano d’azione sull’auto elettrica. È la promessa fatta dal rappresentante del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Stefano Erario, nel suo intervento al convegno «Una scossa alla città», organizzato ieri a Milano dal mensile Espansione diretto da Marco Gatti, allegato domani a il Giornale. Dal palco del Piccolo Teatro il messaggio è apparso chiaro: «Non si può più perdere tempo», come sottolineato in apertura dall’editore Paolo Berlusconi. Specialmente se si parla di auto elettrica. Così l’incontro è diventato il momento nel corso del quale confrontare i risultati sin qui raggiunti. A partire da alcuni punti fermi.

La vettura a emissioni zero attira (Renault ci ha scommesso 4 miliardi d’investimenti), anche se non convince ancora al 100%. A penalizzarla è innanzitutto la mancanza di infrastrutture per la ricarica. Ma grazie all’azione sull’asse Milano-Brescia di A2A, di concerto con le rispettive amministrazioni locali, qualcosa dovrebbe iniziare a muoversi. Entro il 2010, ha annunciato il sindaco Letizia Moratti, in virtù dell’accordo che vede coinvolta anche Renault, saranno impiantate 200 colonnine in città pagate direttamente dalla multiutility che eroga l’energia, rappresentata ieri dal suo presidente Giuliano Zuccoli. Altre 70 troveranno posto a Brescia.

Attento ai veicoli alimentati a corrente è anche il progetto internazionale E-mobility illustrato da Marco Ruiz, di Mercedes-Benz Italia, il quale ha presentato i progetti con il partner Enel: la messa su strada, a breve, di 100 Smart elettriche e la dislocazione nelle tre città prescelte (Milano, Roma e Pisa), di opportuni punti di ricarica. Anche gli automobilisti hanno trovato spazio all’interno del convegno, parlando attraverso la ricerca, compiuta da Espansione in collaborazione con la società Interactive Market Research, «Gli Italiani e l’auto elettrica», scaricabile dal sito newspapermilano.it/Espansione. Secondo i dati riportati in pillole sul nuovo numero del magazine, in edicola domani gratis con il Giornale, due italiani su tre (1.000 gli intervistati a coprire l’intero territorio nazionale) sarebbero disposti ad acquistare un veicolo elettrico; la fascia dei dubbiosi lambisce il 23%, mentre non arriva neanche all’8% nel caso di possibile/netto rifiuto. Le aree di maggior criticità riguardano in primo luogo il costo, considerato ancora troppo alto, dei modelli sul mercato: per 310 persone su 1.000 la scelta si giustificherebbe solo se l’auto elettrica costasse meno del modello equivalente a benzina (altre 290 in caso di parità di prezzo). A fianco della questione della ricarica, vissuta dall’83% come il vero punto debole, vi è il problema dell’autonomia dei mezzi a emissioni zero, anche se è pur vero che la percorrenza media abitazione-ufficio è di circa 40 chilometri tra andata e ritorno e questo presupporrebbe, grazie ai valori dichiarati dalle case interessate (120-130 chilometri di autonomia), la necessità di dover ricaricare il mezzo non ogni sera ma dopo tre giorni. I veicoli alimentati con batterie al litio convincono in primo luogo per la totale assenza di emissioni nocive (manca infatti il tubo di scappamento). Per il 63% degli italiani il motivo primo per scegliere un veicolo a emissioni zero è «inquinare meno», mentre solo il 18% cita come motivazione principale il risparmio.

Risultato che non stupisce, dal momento che il tema della qualità dell’aria nelle città è avvertito in maniera pressante.

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