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Milano, stupro in palestra Aggredito un minorenne: un anziano in manette

Un 15enne è stato stuprato nella palestra in cui si allenava. Una volta scappato ha avvertito la madre che ha chiamato i carabinieri. Preso l’aggressore che era stato trattenuto dagli stessi dipendenti del centro fitness

Milano, stupro in palestra 
Aggredito un minorenne: 
un anziano in manette

Milano - Un minorenne è stato stuprato nella palestra in cui si allenava. Poi è riuscito a scappare e ha avvertito la madre che ha immediatamente chiamato i carabinieri. Subito dopo è scattato l'arresto dell’aggressore che era stato trattenuto dagli stessi dipendenti del centro fitness.

La ricostruzione dei fatti Secondo quanto spiegato dai militari, il giovane, che ha 15 anni, è stato aggredito mentre entrava in piscina, trascinato in una sauna e sottoposto a violenza sessuale. Ad un certo punto però è riuscito a interrompere lo stupro ed è scappato. Una volta a casa ha raccontato tutto alla madre che è tornata in palestra con lui, dove il giovane ha rivisto l’aggressore e lo ha fatto bloccare. I due non si conoscevano. Il giovane, uno studente, era andato in palestra come al solito, nel tardo pomeriggio, e alla fine dell’allenamento aveva deciso di fare un tuffo in piscina. Prima di immergersi, però, come vuole il regolamento, aveva fatto una doccia.

L'aggressione alle docce Appena finita la doccia, nell’uscire, è stato spintonato e trascinato in una sauna. Lì l’uomo, Egidio D.B., 63 anni, cliente del centro, lo ha costretto a un primo tentativo di rapporto orale. Il ragazzo si è divincolato ma è stato ripreso, nuovamente immobilizzato e sottoposto a una violenza vera e propria, anche se interrotta prima del tempo da una nuova disperata reazione della vittima. Il quindicenne, forse per paura o vergogna, non ha gridato o dato l’allarme subito, ma è tornato a casa di corsa, dove ha raccontato tutto alla madre. La donna lo ha immediatamente accompagnato nella palestra, si è fatta indicare l’uomo e ha chiesto agli addetti di bloccarlo. E ha chiamato il 112. L’uomo, non ha reagito nè detto nulla e ha atteso i militari.

In casa sua, dove vive solo, durante una perquisizione è stato trovato un pc acceso e collegato in rete ad alcuni siti porno omosessuali.

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