Cronaca locale

Il 40 % dei ragazzi guida al cellulare: "Incidenti ormai piaga sociale"

Il 50% usa il cellulare quando va in bicicletta e il 10% in scooter

Il 40 % dei ragazzi guida al cellulare: "Incidenti ormai piaga sociale"

L'uso del telefonino, un pericolo quando si guida. E questo rischio se lo prendono in tanti. Emerge da un nuovo studio commissionato dalla Regione - «Conoscenza dei rischi da uso improprio in strada di cellulari, smartphone e loro applicazioni» - con esiti da brivido. Il campione è quello di 2.653 studenti delle classi quarta e quinta degli istituti secondari superiori, professionali e licei: il 40% usa il cellulare mentre guida l'auto, il 50% quando va in bicicletta e il 10% in scooter. In particolare, fa sapere la ricerca, il 65% degli intervistati ammette di passare al cellulare dalle due alle otto ore; il 43% dice di rispondere alle chiamate e curiosità: il 75% ritiene «abbastanza e molto utili le attività di educazione stradale a scuola». Insegnamenti che nella pratica parrebbero non attecchire abbastanza, anche se il 58% ritiene pericoloso stare al telefono quando «si attraversa la strada (e di questi il 66% sa che in moto e assai rischioso).

Un quadro preoccupante che certamente non può andare a migliorare un altro quadro, «drammatico», come quello degli incidenti stradali. I numeri anche in questo caso fanno paura. «Nel 2016 in Lombardia - spiega l'assessore regionale alla Sicurezza Simona Bordonali - si sono verificati 32.785 incidenti che hanno portato a 45.435 feriti e 434 morti». Detto in sintesi: «Una vera e propria piaga sociale». E sarebbe interessante, se si potesse farlo, riuscire a capire quanti nel momento dello schianto usavano il telefonino.

Ciò detto la Regione, che «negli ultimi tre anni ha stanziato 15 milioni di euro per la sicurezza stradale» e che pensa a una giornata da dedicare a chi si occupa dei soccorsi, continua a ribadire il seguente messaggio: «L'utilizzo di uno smartphone alla guida, l'eccessiva velocità oppure le disattenzioni possono costare la vita».

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