Cronaca locale

Il '68 e la contestazione In Cineteca arrivano i re di 10 anni di incassi

Proiezioni all'Oberdan, al Mic e al Parenti Esplorati tutti i generi dal giallo al grottesco

Il '68 e la contestazione In Cineteca arrivano i re di 10 anni di incassi

Dalla contestazione agli anni di piombo. Storia di un decennio che è costato lacerazioni e sofferenze e, al cinema, ha avuto riflessi diversi. I germi della ribellione hanno toccato molti ambiti che, sul grande schermo, si chiamano generi. Gli occhi di un luciferino Mick Jagger hanno ipnotizzato la macchina da presa di Jean-Luc Godard. Le ambiguità di Oliver Reed, prete fedifrago de I diavoli hanno impressionato la pellicola di Ken Russell. Il magnetismo visionario di Carmelo Bene ha lasciato traccia nella Nostra signora dei turchi. La crudeltà di Lou Castel che medita la strage di famiglia con Bellocchio. La libertà libertina di Dennis Hopper in Easy rider. Il Nanni Moretti che dà corpo a Michele Apicella - nessuna profezia, sia chiaro - ex sessantottino, già interprete del riflusso.

Per festeggiare questi anni, non sempre formidabili, la Cineteca e il Mic in collaborazione con il teatro Parenti hanno scelto una chiave innovativa. I re degli incassi al botteghino nel decennio 1968-1978 in una rassegna che si protrae fino al 28. I titoli sono molti a partire da King Kong, - oggi alle 16.30 - rifacimento del film datato 1933 per continuare con One plus one di Godard - oggi alle 19 - preceduto da un aperitivo con Franco Fabbri, chitarrista, cantante e compositore degli «Stormy six» e concludere con I diavoli di Ken Russell alle 21.30.

La rassegna, volonterosa e ambiziosa, abbraccia altri titoli dell'epoca che fecero successo e clamore. È il caso de I pugni in tasca di Marco Bellocchio, anticipatore di quel decennio - mercoledì alle 21.30 - o I ragazzi del massacro di Fernando Di Leo - mercoledì 9 alle 16.30 -, uno dei tanti poliziotteschi che caratterizzarono un'epoca e una stagione di gusti cinematografici.

Da venerdì 11 la cadenza diventerà solo serale - alle 21.15 - e in cartellone arrivano le stelle. Easy rider (l'11 maggio), road movie diventato simbolo ed emblema della nuova Hollywood e dell'anticonformismo di quegli anni. Io sono un autarchico di Nanni Moretti (il 16) che a distanza di otto anni dal Sessantotto ne adotta il retroterra in una fase di riflusso. Il dormiglione di Woody Allen (il 18), commedia surreale e fantascientifica, in cui il protagonista ammicca a tante macchiette del passato da Buster Keaton a Charlie Chaplin, con un umorismo affidato alla parola e ispirato ai fratelli Marx. M.A.S.H. di Robert Altman (il 23), feroce commedia ambientata in un ospedale da campo ai tempi della guerra in Corea, satira violenta antimilitarista che nel 1970 ammiccava alla tragedia del Vietnam. Hollywood party di Blake Edwards (il 25), forse uno dei titoli più divertenti, fatto di comicità anarchica refrattaria a tutto. Ultima proiezione il 28 alle 20.30 con La montagna sacra di Alejandro Jodorowsky, visionario viaggio alla ricerca di una verità irraggiungibile per definizione.

SteG

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