Cronaca locale

Addio giochi lombardi, Risiko è canadese

L'Editrice di "Scarabeo" comprata da un colosso di Toronto

Addio giochi lombardi, Risiko è canadese

Se ne va anche il Ceretti, da non confondersi con il celebre Cerutti della ballata di Giorgio Gaber. Eppure il milanese Emilio Ceretti (1907-1988), noto come Mimi, ha fatto «ballare» di gioia tanti piccoli e grandi da quando nel 1936 ricevette da Arnoldo Mondadori l'incarico di tradurre il Monopoli. Non solo. Fu il primo a lanciare la Barbie in Italia nel 1959 e a metà degli anni '60 i giochi della MB; è suo il noto titolo «L'allegro chirurgo». Acquisì poi dall'amico scrittore Aldo Pasetti i diritti del gioco Scarabeo e negli anni '70 quelli del Risiko.

Da ieri il Risiko e lo Scarabeo sono canadesi, la mano lombarda che li creò non c'entra più, se n'è andata. Il gigante di Toronto Spin Master ha annunciato l'acquisto di Editrice Giochi. Dopo la cessione della licenza italiana del Monopoli ad Hasbro nel 2009, l'accordo di ieri segna l'ultimo capitolo dell'azienda lombarda che nel 2016 avrebbe compiuto ottant'anni.L'intesa per l'acquisizione di tutta la library di divertimenti in scatola include anche la cessione del marchio Editrice Giochi, il cui giro d'affari negli ultimi anni si aggirava sui 5 milioni di euro. L'acquisto consente alla multinazionale di Toronto, che spiattella oltre 715 milioni di dollari di fatturato nel 2014 e più di 358 milioni di profitto lordi, di incrementare la propria presenza sul mercato italiano del giocattolo, un settore valutato intorno ai 740 milioni di euro nel 2015 con una crescita del 6%.

Nel corso dei decenni l'azienda lombarda, sempre grazie al Ceretti, aveva seguito l'evoluzione del costume immettendo sul mercato i giochi ispirati ai quiz tv di Mike Bongiorno e della Rai. Tra gli ultimi, L'eredità, X Factor e Voyager.

Per non parlare solo di dané, bisogna sottolineare che i nostri colleghi una volta avevano una bella testa, perché Ceretti, eclettico intellettuale, fu un giornalista, amico di Montanelli.

Proprio per aver pubblicato nel 1940 un articolo di Indro su «Panorama», di cui Emilio Ceretti era responsabile, la rivista dovette chiudere, perché Montanelli per il Minculpop era «Il disfattista». Quelle erano colonne!

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