Cronaca locale

"Agadah", film e concerto in prima gratis

In distribuzione ingressi per due persone ai primi 50 lettori che li richiedono

"Agadah", film e concerto in prima gratis

Atmosfere barocche in una sera di primavera. Costumi seicenteschi e ambientazioni settecentesche con echi del tardo Medioevo che toccano letteratura, musica e cinema avvolgeranno venerdì il teatro Dal Verme per un battesimo d'eccezione. Il lancio - o meglio rilancio - del film Agadah uscito in punta di piedi a metà novembre e ora in procinto di tornare nelle sale di tutta Italia con un maggior quantitativo di copie distribuite. Il prestigioso vernissage è a inviti gratuiti ottenibili con una modalità molto semplice. Basterà infatti inviare una mail all'indirizzo segreteriamilano@serateagadah.it mettendo nell'oggetto della mail solo Il Giornale. I primi cinquanta che scriveranno, riceveranno una mail di conferma dell'avvenuta prenotazione per l'ingresso di due persone e dovranno stamparla ed esibirla all'ingresso del teatro.

L'appuntamento è per le 19 con un cocktail di benvenuto che precede il concerto - con inizio alle 20 - dell'Accademia dell'Annunciata, composta da 50 elementi e diretta da Riccardo Doni. Il programma comprende i brani barocchi di Alessandro Sironi composti appositamente come colonna sonora del film che dovrebbe invece iniziare intorno alle 20.40 e terminare poco più di due ore dopo.

L'apparato musicale è articolato e rispecchia la struttura del film. Un racconto di molte storie costruito su dieci giornate come il Decameron. Tutte hanno però un filo conduttore che emerge anche dall'accompagnamento della colonna sonora. La musica cambia dunque volto e pelle a seconda dell'intreccio narrato, mantenendo un valore e un significato unitario pur recependo apporti lirici e orchestrali.

Agadah - si veda anche il blog CineSalotto sul sito Il Giornale.it - è una matrioska cinematografica che racconta novelle all'interno di una stessa novella, moltiplicando suggestioni ed emozioni attraverso la figura del protagonista - Alfonso di van Worden - che nel maggio 1734 riceve l'ordine di ricongiungersi al suo reggimento e attraversa un altopiano infestato da spettri, demoni inquietanti, sirene e cantastorie. Tra briganti, forche, cabalisti e fantasmi in realtà Alfonso compirà con successo un percorso iniziatico.

Il film di Alberto Rondalli, regista lecchese che ha già girato L'aria del lago e Anita e Garibaldi, esibisce un cast di nomi notissimi del teatro tra i quali Alessandro Haber, Umberto Orsini e Flavio Bucci e del grande schermo come Alessio Boni (già visto ne La ragazza nella nebbia), l'ex Bond girl Caterina Murino, Valentina Cervi (nota per Miracolo a Sant'Anna e nipote di Gino Cervi), Nahuel Perez Biscayart (protagonista di 120 battiti al minuto, film scandalo a Cannes 2017), Pilar Lopez de Ayala, una delle donne de Le 13 rose, girato da Martinez Làzaro sul regime di Franco.

Agadah non è un film a episodi pur assomigliando a questo schema compositivo, certo il pubblico rischia di perdervisi se si ostina a cercare una fluidità narrativa che invece fa da sfondo a un intreccio di avventure accattivanti e colorite attraverso le quali passa il protagonista. Tuttavia, oltre ai riferimenti letterari indicati per la costruzione del film, si aggiunge anche il Manoscritto trovato a Saragozza di Jan Potocki, romanzo scritto in francese all'inizio del 1800 al quale Rondalli si è liberamente ispirato.

Il testo, uno dei più ingarbugliati della letteratura mondiale, fu trasposto sul grande schermo una sola volta, nel 1964, ad opera del polacco Jerzy Has ma esercitò un fascino irresistibile su Luis Buñuel che però non ebbe modo di realizzarne una propria versione.

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