Cronaca locale

«Agadah», ingressi gratis al film e al concerto

L'opera cinematografica sarà in sala nelle prossime settimane: un cast di nomi celebri

Nella lingua della cabala, «agadah» significa narrare. Storia, mito ed esoterismo s'incontrano così all'ombra di letteratura, cinema e musica domani sera al teatro Dal Verme per il lancio-rilancio del film di Alberto Rondalli che ha preso in prestito proprio quel bizzarro vocabolo cabalistico. Agadah, uscito alla chetichella a metà novembre, sta per tornare nelle sale cinematografiche con un pacchetto più consistente di copie distribuite.

Il benvenuto viene dato con una serata speciale e gratuita, offerta ai primi cinquanta lettori de Il Giornale che lo richiederanno. Ottenere l'invito è molto semplice, basterà inviare una mail all'indirizzo segreteriamilano@serateagadah.it, mettendo nell'oggetto della mail solo «Il Giornale». I primi cinquanta che scriveranno riceveranno una risposta di conferma dell'avvenuta prenotazione per l'ingresso di due persone e dovranno stamparla ed esibirla all'ingresso del teatro.

L'appuntamento è fissato per le 19 con un cocktail cui seguirà il concerto - a partire dalle 20 - dell'Accademia dell'Annunciata, composta da 50 elementi e diretta dal maestro Alessandro Sironi, autore dei brani barocchi che accompagnano le sequenze cinematografiche e che verranno eseguiti prima dell'inizio del film, previsto intorno alle 20.40.

Agadah è un'opera divisa per giornate, alla stregua del Decameron, e - come il capolavoro boccaccesco - è ricco di novelle a scatola cinese. Una sorta di matrioska in cui una ne contiene un'altra. Nel maggio 1734 ad Alfonso van Worden viene ordinato di raggiungere il suo reggimento stanziato nel Regno di Napoli e inizia così un viaggio attraverso un territorio infestato da spettri, demoni, sirene, cantastorie. Forche e briganti daranno maggior colore ai toni di una narrazione che si avvale di un cast di prim'ordine. Oltre a nomi celebri del teatro come Alessandro Haber, Flavio Bucci e Umberto Orsini ci sono volti altrettanto famosi del cinema come Alessio Boni, l'ex Bond girl Caterina Murino, la nipotina d'arte Valentina Cervi, Nahuel Perez Biscayart e Pilar Lopez de Ayala.

Agadah si ricollega al Manoscritto trovato a Saragozza di Jan Potocki a cui il regista Alberto Rondalli si è liberamente ispirato. Scritto in francese all'inizio del 1800 ha avuto una sola versione cinematografica nel 1964 ad opera del polacco Jerzy Has e ha esercitato un fascino irresistibile anche su Luis Buñuel che però non ha mai avuto modo di girarne una propria versione.

SteG

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