Cronaca locale

Agguato in centro: una «falla» a prescindere dai numeri

Calano i reati ma due sicari che sparano in via Cadore sono il segnale che la città «modello» non è così sicura

(...) dalle sue code, dal suo traffico, dai suoi studenti che vanno a scuola persi nelle cuffiette degli smartphone, dai suoi impiegati sui tram, in scooter, in bici. Un'esecuzione in perfetto stile «mafioso» in pieno centro città, un agguato per regolare un conto legato al traffico della droga nei i locali della movida.

Business e criminalità, un giro d'affari e di spaccio che preoccupa anche il nuovo Questore Sergio Bracco che proprio nei giorni scorsi ha parlato di una vera e propria emergenza. Un'imboscata «mafiosa» che non ti aspetti, non qui almeno. Che per sbaglio o per destino avrebbe potuto scegliere a caso vittime e protagonisti. E solo per fortuna non accade. Una paura che non hai nella città frenetica della Borsa, della moda e in questi giorni del Fuorisalone. Anche perchè non pare una «robetta» da sfigati del crimine ma un giro «spesso» di quelli dove i boss e sicari hanno curriculum di rispetto. E così i conti non tornano più. Perchè i numeri hanno un bel dire che i reati calano, che la città è sicura, che lo scorso anno si sono consumati solo 142 mila delitti, il 4 per cento in meno rispetto all'anno precedente. I numeri hanno un bel dire che gli omicidi in due anni sono calati del 45 per cento, i furti del 4 e le rapine del 16. Tutto vero. Tutto certificato dai dati di polizia e carabinieri che ovviamente raccolgono i frutti del loro ottimo lavoro quotidiano. Ma i numeri sono numeri. I numeri, in una mattina come quella di ieri, dicono e non dicono, valgono più i brividi giù per la schiena e di fronte al delirio di via Cadore si fa fatica a star tranquilli. Un agguato nel centro di Milano alle 8 del mattino quando la città è nel pieno della sua vita va oltre le cifre. É un'altra «cifra». Significa che un problema c'è, perchè quei due sicari vestiti di nero su uno scooter che poi è scompare nel nulla lì forse non ci dovevano neppure arrivare. Significa che nel sistema dei controlli c'è che qualcuno che sfugge, c'è una rete smagliata.

E non c'entra la strumentalizzazione politica che in questi casi tende a tirare per la giacchetta le persone, tende far propri i tasselli per avvalorare le tesi, per cercare il consenso. Due sicari nel centro di Milano che sparano come in uno dei tanti quartieri di una perduta città senza legge sono una «falla» che preoccupa.

É così ovunque ma a Milano di più perchè se tutto ciò succede nella città «modello» allora significa che per la sicurezza così tanto modello questa città non è. Significa che la criminalità organizzata che non si fa scrupoli a sparare a qualche chilometro dal Duomo e che da anni sembrava un problema di altri, un fenomeno relegato a qualche banda dell'hinterland, da ieri è un allarme tornato prepotentemente d'attualità. «Houston abbiamo un problema...»: a prescindere dai numeri.

Antonio Ruzzo

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