Cronaca locale

Aiuta la capotreno, massacrato «Subito tornelli e telecamere»

L'uomo a Treviglio ha difeso la ferroviera da due stranieri ubriachi Viaggiare è diventato pericoloso. E i sindacati chiedono più tutele

Aiuta la capotreno, massacrato «Subito tornelli e telecamere»

Dieci giorni fa Milano era sconvolta dall'aggressione di un capotreno a colpi di machete. La fuga della gang latina dalla stazione di Villapizzone è durata poco: tre componenti sono stati arrestati quasi subito, il quarto si è costituito. Ma venerdì sera si è sfiorata un'altra tragedia su un treno partito da Milano Porta Garibaldi e diretto a Cremona. E ha riacceso le polemiche sulla sicurezza dei passeggeri e dei controllori a bordo. Questa volta è stato picchiato un pendolare, intervenuto a difendere la capotreno da due stranieri completamente ubriachi. All'altezza di Treviglio (in provincia di Bergamo) l'operatrice è passata a controllare i biglietti ma è stata strattonata e minacciata con un cacciavite dalla coppia di stranieri. Un uomo di 57 anni, di Caravaggio, si è avvicinato subito in soccorso ma si è preso calci e un pugno in faccia da uno dei due, che ha poi tirato il freno di emergenza per bloccare il convoglio. I due sono scappati, ma la polizia ieri sera ha fermato l'autore della violenza, un domenicano di 21 anni. La capotreno è stata medicata sul posto mentre il ferito, con contusioni e una frattura al naso, è stato trasportato all'ospedale di Treviglio. É stato dimesso nel primo pomeriggio di ieri. Poteva finire peggio, gli stranieri erano armati di cacciavite ma l'hanno usato solo come minaccia. L'assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Sorte ieri ha fatto visita al passeggero e ribadisce a pochi giorni dall'altro sos al governo che «io Stato non sta facendo nulla per l'emergenza sicurezza sui treni lombardi. Dopo il grave ferimento a Villapizzone abbiamo chiesto che treni e stazioni fossero presidiati dall'esercito. Anche Trenord è impegnata con un piano straordinario per potenziare i controlli. Ma il governo non ci sente e anche le autorità locali considerano questa situazione ordinaria amministrazione». Deve essere chiaro, avverte, che «se lavoratori e passeggeri non saranno tutelati, anche il servizio potrà subire dei contraccolpi».

Anche per i sindacati «così non si può andare avanti». Lo dice chiaro Giovanni Abimelech, segretario lombardo di Fit-Cisl e quello di Cisl Milano Danilo Galvagni. Ma non servono solo forze dell'ordine a bordo. Per i controllori chiedere il biglietto a bordo la sera, quando i treni viaggiano semivuoti, sta diventando troppo rischioso. «I lavoratori lo fanno lo stesso, magari i politici avessero lo stesso senso di responsabilità - attacca - ma bisogna investire sull'installazione dei tornelli, oggi ci sono solo nelle stazioni più grandi. Si trovano soldi per le piste ciclabili e si possono trovare anche per le telecamere e le barriere. E Trenord, Fnm e Rfi devono mettersi d'accordo e realizzare una sala operativa viaggiatori come quella di Atm, che controlli corridoi, banchine, presenze strane a bordo». Invitano «prefetto, questore, sindaco e governatore a fare una ricognizione con noi e il personale.

La vita e il destino dei passeggeri non possono essere scambiati per una palestra elettorale».

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