Cronaca locale

Albertini e Moratti diano ripetizioni a questa sinistra

di Giannino della FrattinaRicapitolando. Perché questi saranno i giorni decisivi per la scelta dei due candidati sindaco. E gli schiaffi a sinistra son più divertenti di un reality tipo Isola dei famosi.Premessa (per evitare la più ovvia delle obiezioni). Il centrodestra non ha ancora scelto. Sembra che l'annuncio sarà dato a febbraio, dopo le primarie del centrosinistra che nel frattempo dilaga in tivù e giornali. Se questa sia tattica vincente per la coppia Berlusconi-Salvini, si vedrà. Lo sarà di certo se la scelta cadrà su persona di grande qualità, perché a Milano come nel resto del Paese il centrodestra (se si riesce a convincerlo a votare), resta maggioranza. Un nome forte già c'è. Qualcun altro è in ballottaggio per rimetter Milano nelle mani dei moderati. Magari per un altro ventennio, nel quale tornare a costruire metropolitane (come ha fatto Gabriele Albertini), far ridisegnare da archistar e imprenditori giovani e arditi come Manfredi Catella quartieri diventati i più cool al mondo (Porta Nuova e CityLife nati nonostante l'opposizione di Pierfrancesco Majorino, Milly Moratti, Lucia De Cesaris e i Ds poi Pd) e riqualificare zone come la Darsena (progetto Albertini). La mobilità (le metrotranvie i cui soldi sono stati dirottati da Pisapia sui buchi finanziari dell'Expo), vincendo manifestazioni universali come Letizia Moratti con Expo (che solo lei avrebbe potuto conquistare), la Scala restaurata a tempo record e il teatro degli Arcimboldi (del duo Albertini-De Corato, senza nemmeno un avviso di garanzia), lo smog combattuto (con car e bike sharing e l'Ecopass della giunta Moratti), tutte le aziende municipalizzate risanate (l'impresa titanica di Albertini). I depuratori non servono più, perché a farne quattro ci han pensato Albertini e De Corato. Dopo cinquant'anni che se ne parlava a vanvera.Dov'eravamo rimasti? Alla sinistra e ai suoi candidati. Ma con i progetti del centrodestra le righe sono finite. Resta solo lo spazio per dire che Majorino, Beppe Sala e Francesca Balzani sono lì a strattonarsi l'eredità di Pisapia. Fatta del registro delle coppie di fatto e... Del registro delle coppie di fatto. Poco altro. Nemmeno a sistemare gli amici del Leoncavallo son riusciti. Perché a tagliare i nastri degli altri son buoni tutti. E se Milano oggi splende, non è merito della sinistra.

Ma di quell'elenco lì sopra.

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