Cronaca locale

«Albertini? Senza di noi nessuno può vincere Il Pdl non è un autobus»

«Albertini? Senza di noi nessuno può vincere Il Pdl non è un autobus»

Giornata intensa per la politica lombarda. Gabriele Albertini, ospite di Omnibus su La7, dice di non poter essere il candidato del Pdl. E Silvio Berlusconi conferma che il Pdl non intende lasciare la guida della Lombardia.
Nel libro di Bruno Vespa, Berlusconi dice che la Lombardia non può essere governata da un leghista.
«Il presidente Berlusconi l'ha sempre detto. Pensare a una Lombardia, o meglio a un Nord completamente affidato a un partito che non sia il Pdl per noi è penalizzante».
È ottimista sulle sorti del Pdl?
«Nelle ultime amministrative il Pdl da solo, da Erba a Legnano a Melegnano, Magenta, Cassano Magnago, ha superato il 30 per cento. La Lega da sola non ha guadagnato nessun Comune. Dove governiamo bene e abbiamo buone liste e candidati validi, il Pdl va bene».
Albertini è un buon candidato?
«Albertini è un buon candidato, ma le primarie di coalizione restano la scelta migliore».
Albertini ha già detto no alle primarie e vuole candidarsi con una lista di centro.
«Una lista di centro autonoma o staccata dal Pdl è illusoria. Nessuno si illuda di poter governare in Lombardia prescindendo dal Pdl. E aggiungo, nessuno si illuda di poter governare prescindendo dalla Lega. Diversamente finisce come in Sicilia».
Se Albertini corresse senza il Pdl?
«Lo ripeto, è illusorio. Non lo seguirebbe nemmeno l'Udc. Il partito non è un autobus in cui si sale e si scende secondo l'opportunità. Ci sono regole che vanno rispettate».
Quali sono le regole da rispettare?
«Leggo che Albertini dice: “non posso essere un candidato del Pdl”. Ma un deputato del Pdl non può non essere un candidato del Pdl».
Albertini dice di non aver frequentato il partito.
«Ha la tessera numero 216, almeno quando è stato candidato al Parlamento europeo, frequentava il partito. In più è responsabile del dipartimento Sicurezza in Lombardia. Aspettiamo solo che lui avvii il settore. Lo invitiamo a frequentare il partito. Lo aspettiamo».
Come valuta la possibilità che il candidato sia una terza persona? Né Albertini né Maroni?
«Le fughe in avanti, in autonomia, non aiutano a trovare la soluzione migliore. Bisogna che tutti ci si sieda intorno a un tavolo con Maroni, Berlusconi, Alfano. Se Albertini vuole continuare in questo percorso, frequenti il partito nelle sedi idonee. Le primedonne non sono più di moda».
Che cosa ne pensa della lista civica Onestà al potere, con la quale pensa di candidarsi Gabriele Albertini?
«In Lombardia si sta difendendo l'onestà e si sta facendo pulizia. Da quando sono coordinatore regionale, ne sono stati sospesi o espulsi 47 e altri 50 sono al vaglio dei probiviri.

Per ogni genere di motivo, dalla costituzione di altre liste alle segnalazioni delle Procure».

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