Cronaca locale

Aler è stata lasciata sola nella lotta alla criminalità

Forze dell'ordine e istituzioni non collaborano. La sinistra attacca per nascondersi

di Oscar Strano*

Caro direttore, il Pd milanese, che siede al tavolo con il Prefetto, accusa Aler di non saper gestire la sicurezza nei propri stabili. È vergognoso. Chiedono le dimissioni di un ottimo manager per aver detto ciò che la maggior parte degli inquilini pensa. Provo a spiegare perché.

Il presidente di Aler Angelo Sala ha i numeri per poter rivendicare in soli 12 mesi un'ottima performance di Aler Milano. In un anno ha ribaltato un'azienda ingessata da veti sindacali, da conflittualità interne e ha spacchettato la governance in sei più piccole Unità Operative Gestionali, ognuna con propria autonomia e personale dedicato. La riforma è stata avviata con successo e i primi risultati sono già stati percepiti: nuovi tutor assegnati, call center più attivi, squadre sul territorio più disponibili, interventi eseguiti in minor tempo.

In un anno Aler Milano ha ottenuto dalla Regione un finanziamento di 10 milioni di euro (con base triennale) per l'operazione «Zero alloggi sfitti», per agevolare l'applicazione della nuova legge regionale sulle assegnazioni che finalmente prevede il mix abitativo (premiata la residenza in Lombardia, quindi basta quartieri-ghetto) e semplifica le graduatorie (oggi gestite da un ufficio comunale). Nel 2017 Aler Milano ha programmato interventi straordinari per 100 milioni per manutenzione, sostituzione di impianti e facciate. Tra questi quartieri lo Zama/Salomone, Stamira D'Ancona, Gabrio Rosa e vari altri stabili. Inoltre si è finalmente sbloccata la partita dei Contratti di Quartiere in molti quartieri complessi come il Mazzini e il Molise-Calvairate. A ciò si aggiungono altri 20 milioni dalla Regione per adeguare l'impiantistica a standard più funzionali e recenti. Questo per essere chiari con i numeri, visto che il centrosinistra urla alla mancanza di finanziamenti.

Inoltre, con la gestione Sala, l'azienda ha ridotto notevolmente la morosità portandola dal 33% del 2016 al 28% del 2017 (molto meglio di MM) permettendo così di liquidare molti fornitori.

Si è fatta una valutazione razionale degli appalti di servizi (molti datati decenni) e si è tornato ad investire sui custodi (troppo spesso lasciati soli).

Il limite del risanamento di Aler non sono i fondi (certo essenziali) o una governance migliore peraltro già avviata: il vero problema di Aler sono i troppi casi di occupazioni pericolose e il proliferare di piccola-media criminalità organizzata che tengono in scacco interi stabili. Penso al Salomone, ma anche a San Siro, in Corvetto o al Lorenteggio: qui malgrado l'ottima squadra di ispettori che escono su ogni richiesta e l'installazione di telecamere e impianti allarme, la collaborazione con la Forza Pubblica è insufficiente. L'assessore alla Sicurezza del Comune ha dichiarato pubblicamente che la Polizia locale non può mettere piede nella proprietà, dicendo una sciocchezza.

Inoltre l'azienda sino ad oggi non ha potuto controllare le graduatorie e quindi l'inquilinato, e a differenza di MM, paga le tasse sugli immobili - anche quelli occupati - anticipando milioni di spese che non può recuperare. Così il governo nazionale in questi anni di forte crisi non ha investito per un sostegno vero all'affitto.

Sarà per nascondere le loro responsabilità politiche che il PD milanese e la Giunta di centrosinistra accusano il Presidente di Aler Milano. Io, a differenza loro, non chiedo le dimissioni di nessuno: chiedo che provino un sano senso di vergogna per come hanno diviso la città (in MM contro Aler) e per le bugie che raccontano per mascherare la loro inadeguatezza.

*presidente del Consiglio

di Municipio 4- Forza Italia

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