Cronaca locale

ALESSANDRO REDAELLI In gara con «L'Eliseo suscettibile» ma Hollande non c'entra niente

ALESSANDRO REDAELLI In gara con «L'Eliseo suscettibile» ma Hollande non c'entra niente

Nonostante i 18 anni, Alessandro Redaelli, di Seveso, è un «veterano» del Campiello, «in semifinale anche l'anno scorso». Unico ragazzo tra i cinque lombardi, la domanda è d'obbligo: ci vorranno «Quote azzurre» per la narrativa? «Forse - scherza -. Per me comunque non è una novità: da tre anni sono l'unico maschio in classe!». La scuola è il liceo Majorana di Desio, dove è scoccata la scintilla grazie ai progetti di scrittura creativa dell'insegnante di lettere. «Si parte da un'idea, una suggestione anche minima. Poi viene il resto». Quando non scrive, scende sulla pista per correre i 400 ostacoli, oppure ascolta musica, rock o metal. Incuriosisce il titolo del suo racconto, L'Eliseo suscettibile: che c'entrino le disavventure di Hollande? «No! Eliseo è un personaggio d'invenzione, che è suscettibile ma, in realtà, nasconde altro...». La maturità è alle porte, e dopo? «Mi piacerebbe entrare in una redazione, ma per ora scrivere resta un hobby. Non so, forse Economia...». Ma la sorpresa arriva in coda, quando si parla dei modelli: «Buzzati per i racconti, e Woody Allen che, non tutti lo sanno, è anche un ottimo narratore.

Il mito, però, è Indro Montanelli».

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