Cronaca locale

All'evento ticinese riflettori su Beuys con le opere del Museo di Zurigo

La critica De Domizio terrà una conferenza sul maestro tedesco

Mimmo di Marzio

Uno dei momenti clou della kermesse luganese sarà rappresentata dal focus su Joseph Beuys, maestro tedesco dell'Arte concettuale, a cui sarà dedicata una mostra di gigantografie prestate a Wopart dalla Kunsthaus di Zurigo. Le foto sul progetto Difesa della Natura di Beuys furono scattate dal fotografo Buby Durini, che fu al fianco dell'artista negli anni in cui quest'ultimo fu fortemente sostenuto dalla critica e mecenate Lucrezia De Domizio Durini. Proprio la De Domizio, che è membro onorario della Kunsthaus, sarà ospite d'onore delle fiera e sabato alle 17 terrà un'attesa conferenza sul maestro tedesco a cui seguirà la proiezione in anteprima del film Beuys Frames. «Beuys rappresenta uno tra i più significativi personaggi dell'Arte mondiale - dice De Domizio - oltre a essere stato il precursore attivo di tutte le problematiche sociali, economiche, politiche, pedagogiche, ecologiche e culturali che in questo momento storico affliggono l'intero pianeta terra. L'Operazione Difesa della Natura - tema della mostra di Lugano - è stata una colossale operazione svolta in Italia e specificatamente in Abruzzo negli ultimi 15 anni della sua vita in cui l'artista ha sedimentato un ricco percorso in un contesto nel quale il senza limite gioca un ruolo primario di indagine tra espansione di pensiero ed energia umana. Sempre con la costante collaborazione mia e la collaborazione scientifica di Buby Durini che Beuys chiamava Il fratello italiano». Memorabili furono i soggiorni di Beuys a Bolognano nella tenuta dei Durini, dove l'artista produsse opere importanti. «È in questo piccolo paese dell'Abruzzo che Beuys negli ultimi 15 anni di vita trasforma il suo concetto di Utopia Concreta in Utopia della Terra attraverso la triade delle Piantagioni: Seychelles - Bolognano - Kassel. Il rapporto con la Natura è sempre stato un tema costante in Beuys. L'amore per la terra iniziò sin dall'infanzia. Il lavoro cominciò anni addietro quando a causa di una forte depressione, dovuta alla guerra, fu ospite dai suoi amici collezionisti i Baroni Hans e Franz Joseph van der Grinten nella loro fattoria di Kranenburg. Fu qui che lavorando la terra iniziò la sua vera carriera artistica disegnando archetipi disegni: uomini, animali e piante. Un lavoro che riprese a Bolognano negli ultimi anni della sua vita lavorando la terra nella tenuta Agraria dei Baroni Durini in Difesa dell'Uomo e a Salvaguardia della Natura. A Bolognano creò la famosa Piantagione Paradise e da questo contesto nacquero molti lavori come Grassello PescaraDusseldorf-Pescara, Vino e Olio F.IU, Il Clavicembalo, Guggenheim Museum , Piantagione Coco de Mere Coconut Seychelles, Olivestone, Ombelico di Venere, Vetrine The Elemets e Incontro con Beuyse e Auto FIU (queste due opere sono state donate al Guggenheim Museum). Bolognano è un Museo che affido alla Storia dell'Arte». Le opere di Lugano arrivano dalla Kunsthaus di Zurigo, frutto della preziosa donazione della De Domizio. «È una lunga, triste storia tutta italiana - dice - Nel 1992 dopo il famoso contenzioso durato 7 anni con il Museo di Rivoli riguardo l'ultima regale opera Olivestone di Joseph Beuys di mia proprietà, la Kunsthaus di Zurigo era interessata all'acquisto. Avendo vinto la causa, mio marito Buby Durini ed io decidemmo di donare Olivestone alla Kunsthaus di Zurigo. Nel 2008 lavoravo al mio libro Beuys Voice, era mia intenzione donare tutto l'intero corpo di 300 lavori Difesa della Natura di Beuys ad un Museo italiano. Cinque Musei e anche lo Stato del nostro Bel Paese rifiutarono. Le gigantografie di Durini e l'opera Striscione contenuti nella Mostra di Lugano curata da Giorgio D'Orazio provengono dal comodato gratuito della Kunsthaus, grazie alla sensibilità del Direttore Christoph Becker». Oltre alla conferenza,attesa la proiezione del film Beuys frame...

«È un tracciato dei lavori più rappresentativi del Maestro che mette in luce lo sciamano dal Cappello di Feltro e il carisma di chi è sopravvissuto non solo ad un disastro personale, ma ai rivolgimenti di un'intera generazione».

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