Cronaca locale

All'incanto il design inedito di Ettore Sottsass

In mostra da domani a Palazzo Crivelli pezzi unici disegnati per la BBB

Jessica Bordoni

«Vorrei che gli oggetti non tanto fossero silenziosi, ma costringessero al silenzio chi li usa, chi li guarda». La citazione è di Ettore Sottsass Junior, maestro assoluto del design del Novecento. Oggi le creazioni del fondatore del Gruppo Memphis si trovano in tutti i più importanti musei del mondo. A Milano dove abitò fino alla scomparsa nel 2007 Sottsass sarà protagonista dell'asta «Arti decorative del 900 e Design» firmata «Il Ponte». L'appuntamento è per il 29 giugno nello storico Palazzo Crivelli in via Pontaccio 12 ma la mostra è aperta da domani. All'incanto andranno alcuni pezzi unici, due tavoli (stima 4.500/5.000 euro) e quattro sgabelli (450/500 euro), che il designer ideò per l'azienda BBB Bonacina di Meda. I prototipi furono presentati ufficialmente nel 1971 al Salone del Mobile di Milano, ma poi non entrarono mai in produzione. Ancora una volta il collezionismo riporta alla luce tesori nascosti che permettono di approfondire la poetica dell'autore, ricostruendone l'evoluzione. Nei coloratissimi tavoli e sgabelli chiamati «Crump», infatti, sono già presenti quegli stilemi formali che soltanto dieci anni più tardi caratterizzeranno l'esperienza Memphis, con cui Sottsass ha raggiunto la fama mondiale. Vi si trova, ad esempio, l'accostamento insolito tra diversi materiali, la scelta di colori vivaci e l'utilizzo di forme geometriche elementari. Il Mondrian del design, come è stato definito, procede secondo un metodo additivo. Parte da una base o da un piedistallo e poi, per giustapposizione, costruisce oggetti frutto del montaggio di elementi geometrici, in un gioco di rimandi e simmetrie coloratissime e all'avanguardia. «Quando conobbi Ettore Sottsass», racconta Marco Bonacina, fondatore dell'azienda di design BBB Bonacina, «non era ancora famoso come oggi, ma già si distingueva per la grande spinta innovativa».

Per i prototipi Sottsass pensò al nome «Mickey Mouse» vista la somiglianza tra i piedi del tavolo e degli sgabelli con le orecchie di Topolino.

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