Cronaca locale

Altri 1.500 profughi in arrivo a Milano: «Siamo al collasso»

Oggi si chiude il bando della prefettura: 4.500 posti totali per i richiedenti asilo Fdi attacca: «Business dell'accoglienza»

Alberto GiannoniAltri 1.500 profughi nel Milanese. Si chiude oggi il bando della Prefettura per l'accoglienza nel territorio provinciale di cittadini stranieri che hanno chiesto protezione internazionale. L'avviso pubblicato il 22 gennaio prevede 4.500 posti ma per due terzi si tratta di una riassegnazione di precedenti convenzioni in scadenza. E sul bando è già polemica. È il coordinamento regionale di Fratelli d'Italia a intervenire, criticando l'iniziativa (adottata, va detto, sulla base di disposizioni ed esigenze del ministero dell'Interno). «Siamo di fronte all'ennesimo business dell'accoglienza - dichiara Paola Frassinetti, coordinatrice regionale Fdi - se si è disposti a spendere circa 1.000 euro al mese per mantenere un profugo, quando un pensionato sociale non arriva a prendere nemmeno la metà di questa cifra e tantissimi italiani faticano ad arrivare alla fine della seconda settimana, qualcosa non funziona».La somma calcolata da Fdi-An risulta dalle disposizioni dedicate a importo a base d'asta e criteri di aggiudicazione. «L'importo presunto complessivo dell'appalto - si legge - viene stimato in relazione alla esigenze di accoglienza», «per il prezzo pro die/pro capite di 35 euro per il periodo dal primo marzo al 31 dicembre 2016». Le strutture di accoglienza ammesse a partecipare sono le associazioni, le fondazioni, gli enti ecclesiastici, gli enti pubblici e del privato-sociale che abbiano fini istituzionali pertinenti. Ma possono partecipare anche le strutture alberghiere che dovranno avvalersi, per i servizi, di operatori del privato sociale di comprovata esperienza nell'ambito dell'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale o nella gestione dell'Emergenza Nord Africa. I servizi che l'aggiudicatario dovrà espletare sono la gestione amministrativa, l'assistenza generica alla persona, i servizi di pulizia e gestione dei pasti, la fornitura di beni e servizi per l'integrazione. Fra questi, evidenzia Fdi, «tutti i generi di necessità: vestiario, prodotti per l'igiene personale, un pocket money fino ad un massimo di 7,50 euro al giorno, una tessera telefonica all'ingresso di 15 euro».Fdi attacca il governo: «Dopo aver scaricato sui Comuni il problema della gestione dei profughi fomentando la guerra tra poveri con cittadini italiani in gara con gli immigrati - dichiara Fabio Raimondo, coordinatore provinciale - questa volta il Governo scavalca completamente i sindaci». E sul ruolo del Comune di Milano, l'ex vicesindaco Riccardo De Corato aggiunge che fra via Sammartini, via Giorgi e via Fulvio Testi in totale il Comune spende «748.896 euro per alloggiare e mantenere gli immigrati per tre mesi, con una media di quasi mille euro mensili a testa». «Una cifra esorbitante - diec - che moltissimi italiani non hanno mai avuto a fine mese.

Eppure per il Comune c'è ancora spazio per i bandi di accoglienza nelle case private, per nuovi arrivi, per l'orientamento, per gli hub mobili che accompagnano i migranti».

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